Nel secondo trimestre il Pil (espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010 corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato) è aumentato dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti e dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Lo rileva l’Istat, ricordando che la crescita congiunturale del Pil diffusa il 31 luglio 2018 era stata dello 0,2% mentre quella tendenziale era stata dell’1,1%.
Il secondo trimestre del 2018, sottolinea l’Istat, ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2017. La variazione del Pil acquisita per il 2018 è pari a +0,9%. Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano aumenti, con una crescita dello 0,1% dei consumi finali nazionali e del 2,9% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni sono cresciute dell’1,8%, mentre le esportazioni sono diminuite dello 0,2%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per 0,6 punti percentuali alla crescita del Pil, con un contributo nullo sia dei consumi delle famiglie e delle istituzioni sociali private che sia della spesa delle amministrazioni pubbliche e un contributo positivo di 0,5 punti percentuali degli investimenti fissi lordi. La variazione delle scorte ha contribuito positivamente alla variazione del Pil per 0,2 punti percentuali, mentre l’apporto della domanda estera netta è risultato negativo per 0,5 punti percentuali.
Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto dell’industria e dei servizi pari, rispettivamente, a +0,3% e +0,2%, mentre il valore aggiunto dell’agricoltura è diminuito dell’1,4%.


























