Nel 2017 si osserva, per il costo del lavoro, un aumento complessivo dello 0,8%, più sostenuto nell’industria (+1,1%) che nei servizi (+0,6%), quale inversione di tendenza della massima diminuzione registrata nel 2016. Lo ha reso noto l’Istat.
Tale cambiamento è da attribuire principalmente alla ripresa, nel 2017, nella crescita degli oneri sociali (+1,5%) nel complesso dell’industria e dei servizi, dopo due anni di sostenuto calo associato alle nuove assunzioni a tempo indeterminato. Anche le retribuzioni in media sono interessate da una lieve crescita nel complesso dell’industria e dei servizi (+0,5%) rispetto al 2016, indotta principalmente dal comparto dell’industria.
Nelle imprese con almeno 10 dipendenti il tasso di posti vacanti medio annuo nel 2017 è pari allo 0,9% per il complesso delle attività economiche e allo 0,8% e all’1,0%, rispettivamente, nell’industria e nei servizi. I livelli registrati nel 2017 sono i più elevati dal 2010 a livello aggregato e settoriale. Rispetto all’anno precedente il tasso di posti vacanti è aumentato di 0,2 punti percentuali sia nel totale delle attività economiche sia nell’industria e di 0,3 punti percentuali nei servizi. La dinamica osservata è la migliore dal 2011 in tutti e tre gli aggregati.




























