Forte calo della disoccupazione nel 2017. Secondo i nuovi dati Istat, nella media del 2017 il tasso di disoccupazione è calato di 0,5 punti percentuali scendendo all’11,2%(dall’11,7% del 2016). Si tratta del terzo calo consecutivo su base annua, che segna il livello più basso dal 2013.
Il tasso di disoccupazione, nel quarto trimestre del 2017, dopo due cali consecutivi e la stabilità nel terzo trimestre, diminuisce di 0,2 punti rispetto al trimestre precedente giungendo all’11,0%. Il tasso di inattività sale al 34,5% (+0,1 punti) in tre mesi.
Il calo della disoccupazione riguarda sia le persone in cerca di lavoro da almeno 12 mesi (-46 mila, -2,7%) sia, a ritmi più intensi, i disoccupati di breve durata; per tale ragione aumenta l’incidenza delle persone in cerca di lavoro da almeno un anno sul totale disoccupati (57,8%, +0,5 punti).
Nel 2017 il numero di inattivi diminuisce per il quarto anno consecutivo ma in misura meno marcata dell’anno precedente (-242 mila, -1,8%). Il calo interessa soprattutto le forze di lavoro potenziali (-213 mila, -6,4%). Nel 2017, per il terzo anno prosegue la riduzione, sostenuta, del numero degli scoraggiati (-104 mila, -6,0%).
A livello territoriale, nella media del 2017, la crescita dell’occupazione è simile in tutte le ripartizioni, mentre il calo della disoccupazione è più intenso nelle regioni settentrionali (-8% contro -3,7% nel Centro e -0,5% nel Mezzogiorno). Nel 2017 il tasso di disoccupazione si riduce in tutte le ripartizioni ma i divari rimangono accentuati: nel Mezzogiorno (19,4%) è quasi tre volte quello del Nord (6,9%) e circa il doppio di quello del Centro (10,0%).
La riduzione del numero di inattivi e del tasso di inattività è lievemente più forte nel Mezzogiorno; peraltro nel Nord e nel Centro il calo del tasso di inattività riguarda soltanto le donne mentre nel Mezzogiorno entrambe le componenti di genere.
Sul fronte degli occupati, il 2017, nel complesso, si caratterizza per un nuovo aumento dell’occupazione che coinvolge anche i giovani di 15-34 anni. L’occupazione, nella media del 2017, è aumentata per il quarto anno consecutivo e il tasso di occupazione è salito al 58%, il livello più alto dal 2009.
Nel quarto trimestre del 2017 l’occupazione presenta una lieve crescita congiunturale (+12 mila, 0,1%), dovuta all’ulteriore aumento dei dipendenti a termine (+57 mila, +2,0%) a fronte del calo di quelli a tempo indeterminato (-25 mila, -0,2%) e degli indipendenti (-20 mila, -0,4%). Il tasso di occupazione cresce di 0,1 punti rispetto al trimestre precedente arrivando al 58,1%. I dati mensili più recenti (gennaio 2018) presentano, al netto della stagionalità, un lieve aumento del numero di occupati rispetto a dicembre 2017.
La dinamica tendenziale mostra una crescita di 279 mila occupati (+1,2% in un anno) circoscritta ai dipendenti (+2,2%), in circa nove casi su dieci a termine, a fronte di un nuovo calo degli indipendenti (-1,9%). Per il tredicesimo trimestre consecutivo aumentano gli occupati a tempo pieno mentre, dopo una crescita ininterrotta dal 2010, il tempo parziale diminuisce.
Sulla base dei dati di flusso, a distanza di dodici mesi, si stima un aumento delle trasformazioni da tempo parziale a tempo pieno, soprattutto per quanti svolgevano un part time involontario. Nel quarto trimestre 2017 prosegue la crescita dell’occupazione e del relativo tasso per i giovani di 15-34 anni. L’aumento dell’occupazione, diffuso per genere e ripartizione, è più intenso per le donne e nel Mezzogiorno.
Nel complesso, il 2017 si caratterizza per un incremento dell’occupazione nelle tre ripartizioni. Il tasso di occupazione 15-64 anni aumenta nel Nord di 0,8 punti, nel Centro di 0,7 e nel Mezzogiorno di 0,6. Tuttavia, mentre nel Centro-nord il tasso di occupazione raggiunge livelli pressoché analoghi a quelli del 2008, arrivando al 66,7% nel Nord e 62,8% nel Centro, nel Mezzogiorno l’indicatore è ancora al di sotto del 2008 di 2 punti (44,0%).
Nelle regioni del Nord è più sostenuto anche l’incremento del tasso di occupazione 15-34 anni (+0,8 punti) in confronto alle regioni del Centro e del Mezzogiorno (+0,6 e +0,5 punti, rispettivamente). Gli incrementi del tasso di occupazione sono più consistenti per le donne, eccetto nel Mezzogiorno in cui la quota di donne occupate (appena un terzo) è in aumento di 0,5 punti in confronto a +0,6 degli uomini.
Tra gli stranieri, nella media del 2017, si stima una maggiore crescita del tasso di occupazione (+1,1 punti in confronto a +0,7 gli italiani) e un calo più accentuato del tasso di disoccupazione (-1,0 rispetto a -0,4 punti). Lo ha reso noto l’Istat.
Il tasso di inattività per gli stranieri scende più tra gli uomini e per gli italiani più tra le donne.




























