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Istat, nel 2019 l’inflazione sale dello 0,6%

redazione
Gennaio17/ 2020

In media, nel 2019, i prezzi al consumo registrano una crescita dello 0,6%, dimezzando quella del 2018 (+1,2%). Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l'”inflazione di fondo”), la crescita dei prezzi al consumo è stata dello 0,5% (da +0,7% dell’anno precedente). Lo ha reso noto l’Istat.

Nel mese di dicembre 2019, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo aumenti dello 0,2% su base mensile e dello 0,5% su base annua (in ripresa da +0,2% del mese precedente), confermando la stima preliminare.

La crescita in media d’anno dei prezzi al consumo del paniere nel suo complesso (dimezzata rispetto al 2018), così come quella della componente di fondo, confermano – è il commento dell’Istat – la debolezza dell’inflazione che ha caratterizzato l’intero 2019. In questo quadro, i prezzi dei beni aumentano dello 0,4% e quelli dei servizi dell’1%”.

La lieve accelerazione dell’inflazione nel mese di dicembre è imputabile prevalentemente all’inversione di tendenza dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (che passano da -3% a +1,6%).

L'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici decelerano di un decimo di punto, rispettivamente da +0,7% a +0,6 e da +0,8% +0,7%.

L’aumento congiunturale è dovuto alla crescita dei prezzi di più componenti merceologiche e in particolare dei Servizi relativi ai trasporti (+0,9%), dei Beni alimentari non lavorati (+0,6%), dei Beni energetici non regolamentati e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,4% per entrambi). Diminuiscono invece i prezzi dei Beni alimentari lavorati (-0,5%).

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,6% su base annua (da +0,5%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto dell’1% (da +0,4% del mese precedente), registrando in entrambi i casi una crescita più sostenuta di quella riferita all’intero paniere.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,5% su base annua (da +0,2% di novembre), confermando la stima preliminare. La variazione media annua del 2019 è pari a +0,6% (era +1,2% nel 2018). Per i dati annuali cfr. pag. 14.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e dello 0,4% rispetto a dicembre 2018. La variazione media annua del 2019 è pari a +0,5% (era +1,1% nel 2018).

Nel 2019 le divisioni di spesa i cui prezzi registrano le decelerazioni più marcate rispetto al 2018 sono quella dei Trasporti (da +2,7% a +0,8%), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (da +2,5% a +1,3%), Altri beni e servizi (da +2,2% a +1,7%) e Ricreazione, spettacoli e cultura (da +0,4% a -0,1%); si amplia la flessione annua dei prezzi delle Comunicazioni (-7,7%, da -3,0% dell’anno precedente), mentre accelerano la crescita i prezzi dei Servizi sanitari e spese per la salute (da -0,1% da +0,5%) e dell’Istruzione (da -12,6% a +0,4%, con il completo riassorbimento degli effetti, osservati fino a settembre 2018, dell’entrata in vigore a ottobre 2017 dell’introduzione delle nuove norme sulla contribuzione studentesca in ambito universitario).

Le divisioni di spesa che contribuiscono maggiormente alla variazione media annua dell’indice generale sono quelle degli Altri beni e servizi (per 0,155 punti percentuali), dei Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,149) e di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (0,138 punti percentuali). Il principale contributo negativo proviene dalle Comunicazioni (-0,194).

TN

redazione

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