Nel quarto trimestre del 2021 il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 6,2% nei confronti del quarto trimestre del 2020. Lo ha reso noto l’Istat spiegando che la stima della crescita congiunturale del Pil diffusa il 31 gennaio 2022 era stata dello 0,6% mentre quella tendenziale del 6,4%.
Il quarto trimestre del 2021 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al quarto trimestre del 2020. La variazione acquisita per il 2022 è pari a +2,3%.
Nel quarto trimestre, il Pil è aumentato in termini congiunturali dell`1,7% negli Stati Uniti e dello 0,7% in Francia, mentre si è ridotto dello 0,3% in Germania. In termini tendenziali, si è registrata una crescita del 5,6% negli Stati Uniti, del 5,4% in Francia e dell`1,8% in Germania. Nel complesso, il Pil dei paesi dell`area Euro è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e del 4,6% nel confronto con il quarto trimestre del 2020.
La crescita del quarto trimestre “è la quarta consecutiva in termini sia congiunturali, sia tendenziali ed è stata trainata in maniera decisa – ha spiegato l’Istat – dalla domanda interna che, scorte incluse, ha fornito un contributo di 1,8 punti percentuali. Per contro la domanda estera netta ha fornito un marcato contributo negativo, derivato dal forte aumento delle importazioni a fronte di esportazioni stazionarie”.
Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in aumento, con una crescita dello 0,2% dei consumi finali nazionali e del 2,8% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni sono aumentate del 4,2%, mentre le esportazioni sono risultate stazionarie.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per +0,7 punti percentuali alla crescita del Pil: nullo il contributo dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private Isp, +0,5 quello degli investimenti fissi lordi e +0,1 quello della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Anche la variazione delle scorte ha contribuito positivamente alla crescita del Pil in misura pari a 1,1 punti, mentre la domanda estera netta ha sottratto nel complesso 1,2 punti percentuali.
Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto di industria e servizi, cresciuti rispettivamente dell`1,1% e dello 0,4%, mentre l`agricoltura registra una diminuzione dello 0,6%.