Le retribuzioni contrattuali orarie a novembre hanno registrato un aumento dello 0,2% su ottobre e dell’1,7% su base annua. Lo comunica l’Istat ricordando che a livello tendenziale anche l’inflazione a novembre si è attestata al +1,7%. Le variazioni osservate a novembre per l’indice delle retribuzioni orarie contrattuali relativo all’intera economica derivano all’applicazione degli incrementi tabellari per i seguenti accordi: estrazione minerali solidi, scuola privata religiosa e soprattutto forze di polizia e ordinamento sia militare (carabinieri, finanza, ecc.), sia civile (polizia) e forze armate. Per le forze di polizia e le forze armate la variazione della retribuzione è comprensiva anche dell’incremento dell’indennità pensionabile. Proprio al comparto sicurezza si deve, infatti, spiega l’Istat, la “piccolissima ripresa” su base congiunturale.
Sul piano tendenziale, invece, i settori che presentano gli aumenti più elevati sono: telecomunicazioni (4,5%), militari-difesa (4,3%) e forze dell’ordine (4%). Gli incrementi minori si registrano per trasporti, servizi postali e attività connesse (0,3%), scuola, ministeri e vigili del fuoco (per tutti l’aumento è dello 0,6%). A livello settoriale le quote di contratti nazionali vigenti sono molto differenziate: la copertura è totale nel settore agricolo, pari al 94,2% per l’industria e al 65,7% per i servizi privati. Nella pubblica amministrazione, a partire da gennaio 2010 tutti i contratti sono scaduti e la copertura risulta nulla.
Inoltre, l’Istat fa sapere, sulla base delle disposizioni definite dai contratti in vigore alla fine del mese di novembre 2010, che l’indice delle retribuzioni orarie contrattuali per l’intera economia proiettato per l’anno 2010, registrerebbe un incremento medio annuo del 2,1%. Con riferimento al semestre 2010-maggio 2011, in assenza di rinnovi, il tasso di crescita tendenziale dell’indice generale, pari all’1,6% a dicembre, salirebbe all’1,9% a gennaio e febbraio per poi ridiscendere fino all’1,4 a maggio.
Infine, l’istituto di statistica ricorda che a fine dicembre sono in scadenza numerosissimi accordi, soprattutto nel settore dei servizi privati. (LF)
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