Martedì scorso si è svolto ad Assago (MI) il quarto incontro tra Italiaonline, i sindacati di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl E Uilcom Uil, le segreterie territoriali e le RSU per l’esame congiunto previsto dalla procedura di licenziamento aperta lo scorso 16 aprile. Secondo quanto riferito dalle segreterie di Slc, Fistel e Uilcom, le posizioni tra le parti “restano nettamente distanti” e il numero degli esuberi è rimasto invariato rispetto a quello previsto dalla procedura.
In particolare, in caso di accordo tra le parti, le proposte aziendali prevedono i seguenti punti: procedere alla costruzione della Digital Factory su Torino a partire da giugno 2018 con il reintegro di 70 delle 400 posizioni dichiarate esubero; mantenimento di un presidio a Torino con circa 90 persone nelle funzioni di amministrazione, credito e nelle attività legate alla gestione degli elenchi telefonici; trasferimento da Torino ad Assago di circa 90 persone con riconoscimento di copertura integrale dei costi di viaggi in treno per la durata di un anno; richiesta di Cassa Integrazione con causale di “Cessazione Parziale di Attività” per 18 mesi per almeno 400 persone; avvio di percorsi formativi rivolte al tutte le persone in cigs; incentivi all’esodo pari a 18 mensilità lorde + outplacement.
Alla luce di ciò i sindacati “dissentono dalla narrazione che i vertici di Italiaonline fanno dell’azienda, poiché disconoscono che già la Seat PG fosse all’avanguardia nel settore digitale, e non condividono il piano industriale così come presentato, che pare finalizzato esclusivamente alla riduzione del perimetro occupazionale”.
Disponibili al dialogo “le OO.SS proseguiranno in tutte le sedi a chiedere che si eviti di mettere sul lastrico centinaia di lavoratrici e lavoratori” e in attesa di nuova convocazione in sede ministeriale invitano le istituzioni che hanno sostenuto oggi la lotta dei lavoratori “a farsi portatrici delle istanze sindacali che mirano ad evitare un depauperamento del tessuto produttivo delle loro città e un evitabile impoverimento di centinaia di famiglie”.
“Ribadiamo infine il concetto più volte espresso riferito all’utilizzo del contratto di solidarietà, con la salvaguardia e la tutela dell’organizzazione del lavoro, e invitiamo pertanto l’azienda a non fossilizzarsi su posizioni preconcettuali che possono essere superate nell’interesse di tutti con una costruttiva discussione2, concludono Slc Cgil, Fistel Cisl E Uilcom Uil.