Caduta a piombo dell’indice Cbi sul clima di fiducia nelle industria manifatturiera della Gran Bretagna. L’indagine trimestrale condotta dall’associazione delle imprese (in pratica, la Confindustria del Regno Unito) ha registrato il peggior calo dal 2009 ad oggi, a quota meno 47 punti dai meno 5 punti di aprile, mostrando uno scivolone simile a quello evidenziato la scorsa settimana da altre indagini. “Guardando al prossimo trimestre, i timori sulle condizioni economiche e politiche, cosi come i limiti agli ordinativi dall’estero sono ai massimi dal 1983”, afferma la Cbi con una nota.
“Chiaramente – avverte il capo economista Rain Newton-Smith – a seguito della Brexit sull’industria è calata una cappa di incertezza. Quindi è importante che il nuovo governo tenga la barra dritta con un piano e una chiara tabella di marcia per negoziare la relazione del Regno Unito con l’Unione europea”. A riprova che tuttavia il Regno non ha imboccato questa strada incerta da una posizione di debolezza, la stessa indagine ha rilevato un rafforzamento dell’attività nell’ultimo trimestre precedente al referendum che ha portato la Gran Bretagna fuori dall’Europa.
A conferma del difficile clima che si respira oltre Manica, arriva anche l’annuncio di Ryanair: la compagnia irlandese low cost fa sapere che tagliera’ le sue attività sull’aeroporto di Londra Stansted per concentrarsi di più sugli scali europei. “Il recente voto in Gran Bretagna sull’uscita dall’Unione europea – afferma la compagnia – è stato allo stesso tempo una sorpresa e una delusione. Ci aspettiamo che tale risultato produrrà un considerevole periodo di incertezza economica e politica sia in Gran Bretagna che in Europa”. Dunque, prosegue la nota, “porteremo la nostra strategia di crescita lontano dagli aeroporti del Regno Unito e ci focalizzeremo di più sulla crescita negli aeroporti europei nei prossimi due anni”.