• Chi siamo
  • Abbonamenti
  • Contatti
sabato, 16 Agosto 2025
  • Accedi
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Surrogata, la grande ipocrisia

    Il congedo di paternità alla prova dell’uguaglianza: la Corte Costituzionale riconosce il diritto anche alle madri in coppie omogenitoriali

    La trappola dei dazi

    La trappola dei dazi

    La calamità Trump nel disinteresse americano

    La calamità Trump nel disinteresse americano

    Clima, Cgil: domani a Roma Landini in piazzi con i ragazzi Fridays for Future

    Tra “disastri e stagnazione delle politiche” la Bce tira le somme dell’età degli estremi

    Il decreto Cura Italia non impedisce il licenziamento per superamento del periodo di comporto

    Piccole imprese, grandi rischi: la Corte Costituzionale alza il prezzo dei licenziamenti illegittimi

    Giorgia, la capa tribù

    Riforme al palo, populismo penale in gran salute

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Ponte Stretto, Cgil: non si autorizzi senza certificazioni, il Governo chiarisca dopo le dichiarazioni di Ingv

    Tebe dalle Sette Porte e il Ponte sullo Stretto: nell’edilizia in crisi di manodopera, forse solo aumentando gli immigrati si coprirebbero i 120 mila nuovi occupati annunciati da Salvini

    Scioperare per rilanciare l’industria: tutte le (buone) ragioni dell’iniziativa dei metalmeccanici

    L’ex Ilva e il “gioco dei tre cantoni”

    A Genova sciopero dei lavoratori del porto: bloccati i varchi

    Genova, i camalli bloccano un carico di armi diretto in Medio Oriente. Poggi (Filt-Cgil): il governo e la politica trovino gli strumenti per tutelare lavoratori e cittadini

    Industria Cina perde colpi mentre eurozona mantiene slancio

    Le importazioni cinesi potrebbero impattare su 29 milioni di lavoratori europei. A dirlo uno studio contenuto nel bollettino della Bce

    Banche, sindacati: torni l’obbligo di appuntamento per entrare in filiale

    Uilca, 13 milioni di cittadini esposti alla desertificazione bancaria

    Ilva, sbloccata la trattativa

    Ex Ilva, prime adesioni dei gruppi parlamentari per l’incontro del 29 agosto. Sindacati: respingiamo le polemiche

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione
    Spiedì, Fai-Cisl: sottoscritto accordo di secondo livello. Premio di risultato dal 400 euro

    Spiedì, Fai-Cisl: sottoscritto accordo di secondo livello. Premio di risultato dal 400 euro

    20mila posti a rischio nelle Tlc, i sindacati lanciano la mobilitazione

    Telecomunicazioni, riaperta la trattativa per il rinnovo del contratto

    Il report della Fisac-Cgil sul settore assicurativo

    Colacem, siglata l’ipotesi di accordo integrativo di secondo livello

    Edilizia, sottoscritta l’ipotesi di rinnovo del contratto provinciale per l’edilizia industria di Roma e provincia

    Il capitano Margherito

    P.A., firmati i contratti per dirigenti di polizia e forze armate

    L’analisi Confcommercio sulle spese obbligate – Anni 1995-2025

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Con la testa e con le mani. Quando la classe si fa racconto. Edizioni Alegre

    Con la testa e con le mani. Quando la classe si fa racconto. Edizioni Alegre

    L’armonia degli sguardi, di Emiliano Manfredonia. Edizioni: San Paolo

    L’armonia degli sguardi, di Emiliano Manfredonia. Edizioni: San Paolo

    Appunti su Gino Giugni, riformista, di Francesco Liso. Editore Cacucci

    Appunti su Gino Giugni, riformista, di Francesco Liso. Editore Cacucci

    Il Progetto, Rivista di cultura del lavoro. Editore Fondazione Ezio Tarantelli

    Il Progetto, Rivista di cultura del lavoro. Editore Fondazione Ezio Tarantelli

    Attraversare i confini, di Valerio Nicolosi. Editore Utet

    Attraversare i confini, di Valerio Nicolosi. Editore Utet

    Crimini e caporali, di AA.VV. a cura di Stefano Becucci e Vincenzo Scalia

    Crimini e caporali, di AA.VV. a cura di Stefano Becucci e Vincenzo Scalia

  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro
  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Surrogata, la grande ipocrisia

    Il congedo di paternità alla prova dell’uguaglianza: la Corte Costituzionale riconosce il diritto anche alle madri in coppie omogenitoriali

    La trappola dei dazi

    La trappola dei dazi

    La calamità Trump nel disinteresse americano

    La calamità Trump nel disinteresse americano

    Clima, Cgil: domani a Roma Landini in piazzi con i ragazzi Fridays for Future

    Tra “disastri e stagnazione delle politiche” la Bce tira le somme dell’età degli estremi

    Il decreto Cura Italia non impedisce il licenziamento per superamento del periodo di comporto

    Piccole imprese, grandi rischi: la Corte Costituzionale alza il prezzo dei licenziamenti illegittimi

    Giorgia, la capa tribù

    Riforme al palo, populismo penale in gran salute

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Ponte Stretto, Cgil: non si autorizzi senza certificazioni, il Governo chiarisca dopo le dichiarazioni di Ingv

    Tebe dalle Sette Porte e il Ponte sullo Stretto: nell’edilizia in crisi di manodopera, forse solo aumentando gli immigrati si coprirebbero i 120 mila nuovi occupati annunciati da Salvini

    Scioperare per rilanciare l’industria: tutte le (buone) ragioni dell’iniziativa dei metalmeccanici

    L’ex Ilva e il “gioco dei tre cantoni”

    A Genova sciopero dei lavoratori del porto: bloccati i varchi

    Genova, i camalli bloccano un carico di armi diretto in Medio Oriente. Poggi (Filt-Cgil): il governo e la politica trovino gli strumenti per tutelare lavoratori e cittadini

    Industria Cina perde colpi mentre eurozona mantiene slancio

    Le importazioni cinesi potrebbero impattare su 29 milioni di lavoratori europei. A dirlo uno studio contenuto nel bollettino della Bce

    Banche, sindacati: torni l’obbligo di appuntamento per entrare in filiale

    Uilca, 13 milioni di cittadini esposti alla desertificazione bancaria

    Ilva, sbloccata la trattativa

    Ex Ilva, prime adesioni dei gruppi parlamentari per l’incontro del 29 agosto. Sindacati: respingiamo le polemiche

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione
    Spiedì, Fai-Cisl: sottoscritto accordo di secondo livello. Premio di risultato dal 400 euro

    Spiedì, Fai-Cisl: sottoscritto accordo di secondo livello. Premio di risultato dal 400 euro

    20mila posti a rischio nelle Tlc, i sindacati lanciano la mobilitazione

    Telecomunicazioni, riaperta la trattativa per il rinnovo del contratto

    Il report della Fisac-Cgil sul settore assicurativo

    Colacem, siglata l’ipotesi di accordo integrativo di secondo livello

    Edilizia, sottoscritta l’ipotesi di rinnovo del contratto provinciale per l’edilizia industria di Roma e provincia

    Il capitano Margherito

    P.A., firmati i contratti per dirigenti di polizia e forze armate

    L’analisi Confcommercio sulle spese obbligate – Anni 1995-2025

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Con la testa e con le mani. Quando la classe si fa racconto. Edizioni Alegre

    Con la testa e con le mani. Quando la classe si fa racconto. Edizioni Alegre

    L’armonia degli sguardi, di Emiliano Manfredonia. Edizioni: San Paolo

    L’armonia degli sguardi, di Emiliano Manfredonia. Edizioni: San Paolo

    Appunti su Gino Giugni, riformista, di Francesco Liso. Editore Cacucci

    Appunti su Gino Giugni, riformista, di Francesco Liso. Editore Cacucci

    Il Progetto, Rivista di cultura del lavoro. Editore Fondazione Ezio Tarantelli

    Il Progetto, Rivista di cultura del lavoro. Editore Fondazione Ezio Tarantelli

    Attraversare i confini, di Valerio Nicolosi. Editore Utet

    Attraversare i confini, di Valerio Nicolosi. Editore Utet

    Crimini e caporali, di AA.VV. a cura di Stefano Becucci e Vincenzo Scalia

    Crimini e caporali, di AA.VV. a cura di Stefano Becucci e Vincenzo Scalia

  • Appuntamenti
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro
No Result
View All Result

Home - Approfondimenti - Analisi - La crisi del presente, le prospettive del futuro

La crisi del presente, le prospettive del futuro

2 Agosto 2005
in Analisi

di Maurizio Ricci, inviato di Repubblica

L’ultima spiaggia. Secondo gli ottimisti, naturalmente. Perché, secondo gli scettici, l’ultima spiaggia è già alle spalle e il sindacato americano si avvia inesorabilmente a naufragare al largo, nell’indifferenza dei più. Secondo questi scettici – la maggior parte degli osservatori e buona parte dei protagonisti, da un versante e dall’altro delle relazioni sindacali – la scissione che si è aperta nell’Afl-Cio (la confederazione che, fino a ieri, riuniva il mondo del lavoro negli Stati Uniti), con la decisione di alcuni dei sindacati più importanti di andare per la propria strada, rappresenta un colpo mortale per un organismo già indebolito. L’uscita della federazione dei servizi, la Seiu, dei trasportatori, i Teamsters, degli alimentaristi e dei lavoratori degli alberghi e del turismo comporta la perdita di un terzo degli iscritti – 4 milioni su 13 – e di un quinto del bilancio, pari a 25 milioni di dollari. Perdite che non sembra in grado di assorbire un movimento sindacale già in ginocchio, capace di provare la propria rilevanza solo quando riesce a mobilitare milioni di elettori, peraltro a favore di un partito, i Democratici, sistematicamente perdente. L’apertura di una fase di rivalità e di concorrenza organizzativa sui posti di lavoro rischia di compromettere definitivamente le capacità di influenza di un movimento per cui, storicamente, la prima e più difficile battaglia è sempre stata quella di farsi riconoscere dai propri interlocutori.

Il declino del sindacato americano viene da lontano. Rispetto al picco degli anni ’50, quando organizzava il 30 per cento della forza lavoro e il grosso nei settori trainanti, l’Afl-Cio è andata perdendo terreno a velocità crescente. Oggi, solo poco più del 12 per cento dei lavoratori è iscritto ad un sindacato e la percentuale, in realtà, racconta una realtà distorta. La quota di iscritti è ancora relativamente alta nel pubblico impiego, con una percentuale stabile fra il 35 e il 40 per cento. Ma è precipitata all’8 per cento nel settore privato, dimezzandosi nell’arco di soli venti anni. Se si escludono le grandi roccaforti storiche – l’industria dell’auto, le compagnie aeree, la telefonia (solo quella fissa, però) – il peso del sindacato è quasi trascurabile. Nei giganti che oggi crescono e contano davvero, da Wal-Mart (oggi il maggior datore di lavoro americano) a Honda, a Microsoft, il sindacato non può metter piede.


Il risultato di questo declino? Sclerosi, burocrazia, rassegnazione. Sono queste le accuse che il leader del Seiu e dei ribelli, il cinquantenne Andrew Stern, muove al vertice dell’Afl-Cio. Le accuse colgono nel segno, ma non rintuzzano la velenosa replica del capo supremo della confederazione, l’ultrasettantenne John Sweeney, che conosce bene Stern, per averlo avuto come proprio vice alla Seiu, negli anni ’90. Stern, dice Sweeney, ha deciso la scissione quando ha capito che mi sarei ricandidato alla testa dell’Afl-Cio e lui non avrebbe potuto sostituirmi. In questo crepuscolo, fra declino storico e travolgenti ambizioni personali, quali motivi di ottimismo possono trovare gli ottimisti?


Paradossalmente, il primo elemento è l’ego di Stern, la sua personalità carismatica. Arrivato alla ribalta del mondo sindacale quando la crisi dei grandi settori, come l’auto, si era già consumata, Stern non è mai vissuto nella psicologia della ritirata. Sotto la sua guida, il sindacato dei servizi non solo è uno dei pochi a essere cresciuto, ma lo ha fatto in misura massiccia: da 650 mila a 1 milione 300 mila iscritti nell’arco di dieci anni (più 500 mila in Canada). Stern è anche uno dei pochi sindacalisti americani che sembri capace di innovare le regole del gioco. Alle prese con una difficile trattativa, in cui le imprese tenevano duro per timore di essere scavalcate dai costi più bassi della concorrenza, ha accettato di congelare l’accordo, fino a che almeno il 55 per cento del settore non lo avesse accettato. Sta anche prendendo di petto uno dei tabù storici del sindacalismo anglosassone: il sindacalismo di mestiere. Il suo obiettivo – anche se può apparire obsoleto ad occhi europei – è arrivare ad una organizzazione e ad una conflittualità coordinata per settori e per industrie. E, nella globalizzazione, Stern vede non solo una sciagura, ma anche una opportunità. Con tre giganti del settore alimentare (la francese Sodexho, l’inglese Compass Group, l’americana Aramark) la Seiu sta trattando un accordo che apra le porte del sindacato ad un bacino internazionale di un milione di lavoratori.


I meccanismi della globalizzazione sono un altro elemento a favore di Stern. Il cuore del sindacato americano è nelle industrie tradizionali, come siderurgia e auto, condannate al declino e aperte al ricatto della delocalizzazione e del decentramento produttivo. Il futuro è nei servizi, che già oggi rappresentano il 70 per cento del prodotto interno lordo americano. E qui la scommessa di Stern sembrerebbe esaurirsi. Proprio la new economy e la nuova economia dei servizi si sono dimostrati, in America come altrove, i settori più impermeabili al sindacato, incapace di parlare a giovani più attenti alle stock options che allo stipendio, alle promozioni piuttosto che ai diritti, allenati ad un continuo cambio di azienda, ostaggio, oggi, anche loro dell’outsourcing. Ma i servizi sono molto di più della new economy: portieri, infermiere, bancari di sportello, venditori, camerieri, cuochi e impacchettatori di cibo. Sono numeri importanti della forza lavoro. Sono occupazioni forzatamente locali, non delocalizzabili. E sono le professioni, dicono gli economisti, destinate a crescere di più nella società del futuro. E’ questo il terreno su cui si muove Stern.


Apparentemente fertile: è il territorio del salario minimo, del licenziamento facile, dello straordinario obbligatorio, in cui più alto è il bisogno di sindacato. Ma anche più difficile soddisfarlo, di fronte ad una manodopera precaria e ultraframmentata. Qui, tuttavia, la globalizzazione gioca a favore di Stern: se i lavoratori sono polverizzati in un pulviscolo di posizioni e di posti di lavoro, così lontano dalla solidarietà quotidiana delle grandi catene di montaggio, i problemi sono semplici, immediati e comuni. Soprattutto, contrariamente a quanto sembrerebbe a prima vista,  le controparti sono poche. Il grande processo di consolidamento di questo settore (le catene di alberghi, le catene di fast food, quelle di ospedali, di supermercati, di centri commerciali) fornisce interlocutori-avversari riconoscibili, potenzialmente «circondabili», che si possono marcare da vicino, nella consapevolezza che un accordo si riverserà a cascata su numeri importanti di lavoratori.


L’idea degli ottimisti che una rivitalizzazione del sindacato sia possibile si appoggia anche su un clima generale del Paese. Rispetto ai «ruggenti anni ‘90» come li ha definiti il premio Nobel Joseph Stiglitz, il sentimento dominante nel mondo del lavoro è quello dell’incertezza e della insicurezza. Gli ultimi anni hanno visto un imponente trasferimento di ricchezza dagli stipendi ai profitti, nella divisione della torta del Pil. La ripresa è in atto da tre anni, ma, rispetto ai cicli congiunturali precedenti, gli effetti non si sono visti né sulle retribuzioni, né sull’occupazione. I salari ristagnano, i posti di lavoro vengono creati con il contagocce. Nonostante che le dinamiche demografiche americane richiedano la creazione di circa 140 mila posti di lavoro al mese per far fronte ai nuovi ingressi nell’età lavorativa, i posti, in cifre assolute, sono più o meno ancora quelli del 2001. Il tasso di disoccupazione al 5 per cento è una illusione ottica, dicono molti economisti: la verità sarebbe che milioni di persone (da 2 a 5 milioni, secondo le stime) hanno puramente e semplicemente abbandonato la ricerca di una occupazione. E’ una situazione che può alimentare la voglia di sindacato. Il 52 per cento dei lavoratori non iscritti, dice un sondaggio che Stern cita volentieri, si dichiara interessato a sottoscrivere una tessera.


Anche se tutti questi elementi danno qualche sostanza agli ambiziosi progetti organizzativi di Stern e degli altri ribelli, tuttavia, non è sul posto di lavoro che, probabilmente, il sindacato si gioca quel che resta del suo futuro. Le grandi battaglie – e i grandi traguardi che può raggiungere – sono a Washington, nelle mani della politica. La difesa del sistema pensionistico pubblico, che Bush vuole smantellare, anzitutto, ma anche la creazione di meccanismi pensionistici e di assistenza sanitaria privati, oggi rigidamente aziendali, che il singolo lavoratore possa portare con sé, quando cambia posto di lavoro. E’ a Washington anche la battaglia-simbolo dei prossimi mesi. Quella contro Wal-Mart, la catena di centri commerciali che oggi è il maggior datore di lavoro americano, accusata di discriminazioni nelle assunzioni e nelle promozioni e, più in generale, di violazioni salariali e retributive. E’ una battaglia che il sindacato ha già perso sul terreno tradizionale del conflitto di lavoro, ma che può sperare di vincere al Congresso, grazie ad una massiccia mobilitazione nazionale. Molto, con ogni probabilità, dipenderà dalle elezioni congressuali del prossimo anno. Se Wal-Mart fosse costretta ad accettare paletti che delimitino la sua politica delle «mani libere in azienda», sarà Stern, probabilmente, a cavalcare l’onda.

redazione

redazione

In evidenza

A Genova sciopero dei lavoratori del porto: bloccati i varchi

Genova, i camalli bloccano un carico di armi diretto in Medio Oriente. Poggi (Filt-Cgil): il governo e la politica trovino gli strumenti per tutelare lavoratori e cittadini

8 Agosto 2025
Recapitata lettera Ue, governo risponderà entro domani

Pnrr, la Commissione versa all’Italia la settima rata da 18,3mld

8 Agosto 2025
Tpl Napoli, Garante scioperi sanziona i sindacati per 40mila euro

Tpl Napoli, Garante scioperi sanziona i sindacati per 40mila euro

8 Agosto 2025
Marcinelle, Cgil: memoria necessaria per evitare altre tragedie

Marcinelle, sessantanove anni fa la tragedia che costò la vita a 262 minatori, 136 italiani. Mattarella: la tutela dei lavoratori resta un’urgente necessità

8 Agosto 2025
Fiom e Cgil: la doppia primogenitura

Ex Ilva, Fiom: fallito l’accordo interistituzionale tra governo e enti locali, mobilitati per impedire che a pagare siano i lavoratori

7 Agosto 2025
Ulteriori informazioni

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

© 2024 - Il diario del lavoro s.r.l.
Via Flaminia 287, 00196 Roma

P.IVA 06364231008
Testata giornalistica registrata
al Tribunale di Roma n.497 del 2002

segreteria@ildiariodellavoro.it
cell: 349 9402148

  • Abbonamenti
  • Newsletter
  • Impostazioni Cookies

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
No Result
View All Result
  • Rubriche
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
  • Approfondimenti
    • L’Editoriale
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    • Diario delle crisi
  • Fatti e Dati
    • Documentazione
    • Contrattazione
  • I Blogger del Diario
  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Accedi