Il Comitato Esecutivo della Ces il 17-18 marzo a Bruxelles ha adottato la posizione relativa alla proposta di direttiva sulle fusioni transfrontaliere delle società di capitali (COM (2003)703). Tale proposta di direttiva, che si rivolge principalmente alle Pmi, ha come scopo principale quello di rendere le fusioni transfrontaliere facilmente realizzabili in tutta l’UE. La Ces, richiamandosi al compromesso raggiunto all’epoca dell’approvazione della direttiva che completava lo statuto della società europea in tema di consultazione e partecipazione dei lavoratori, sostiene la necessità di tenere conto di quel compromesso. La Ces è favorevole alla disposizione contenuta nell’art.14, secondo la quale i diritti dei lavoratori esercitati prima della fusione sono pienamente mantenuti, al fine di evitare dei passi indietro rispetto alla direttiva sulla società europea. L’art. 14 deve essere però completato in maniera tale da: 1)coprire tutti i tipi di fusione, previsti dall’art. 1 della proposta di direttiva; 2)coprire non solo i casi in cui la legislazione nazionale, applicabile alla società creata dalla fusione, non imponga obbligatoriamente la partecipazione dei lavoratori, ma anche i casi in cui sia in vigore un sistema più debole di partecipazione degli stessi; 3)prevedere che tutti i lavoratori delle società create dalla fusione, possano prendere parte al sistema di partecipazione su un piede di eguaglianza; 4) riconoscere il ruolo dei delegati dei lavoratori delle società partecipanti ad una fusione durante tutta la procedura di fusione, conformemente alla legislazione in materia di licenziamenti collettivi e la direttiva sui trasferimenti delle imprese. Il diritto all’informazione sul progetto di fusione deve essere completato dal diritto all’informazione e alla consultazione nella società creata dalla fusione. Infine, la Ces deplora la mancata consultazione delle parti sociali.
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