“Noi pensiamo che le condizioni siano ideali per dare finalmente alla comunità nazionale un progetto comune, bipartisan, sulla partecipazione, che faccia evolvere le relazioni industriali italiane nel solco della democrazia economica. Per questo ci appelliamo a tutte le forze riformiste, sociali e politiche, e ci auguriamo che le tante e positive proposte qui esaminate possano confluire in un testo unificato che integri spirito e contenuti della nostra proposta di legge”.
Cosi il leader della Cisl, Luigi Sbarra, nel corso dell’audizione dei sindacati alle Commissioni Lavoro e finanze della Camera, convocata in merito alle proposte di legge sulla partecipazione dei lavoratori al capitale, alla gestione e ai risultati dell’impresa, tra cui anche il progetto di iniziativa popolare presentato dalla CISL con il sostegno di quasi 400.000 firme. Proposta sulla quale, ha ricordato Sbarra, ‘’in questi mesi abbiamo registrato tanta adesione, sia dai partiti di maggioranza che opposizione’’, e quindi, per il leader Cisl, si apre la strada a una possibile soluzione condivisa da tutti: “penso che oggi si apra davvero un percorso fondamentale per il Paese, un’opportunità che dobbiamo cogliere uniti”.
“La partecipazione è la via maestra per elevare salari, radicare investimenti e occupazione, rilanciare formazione e competenze esercitare controllo su salute e sicurezza, sviluppare la crescita reale e arginare la finanziarizzazione dell’economia, aumentare quelle buone flessibilità che rendano più resiliente, competitivo, produttivo il tessuto produttivo”, ha ribadito Sbarra, ricordando che “mai in settant’anni è stata approvata una legge attuativa dell’articolo 46 della Carta Costituzionale, proprio quello che intendiamo fare con la nostra proposta. In questa direzione operano anche gli altri disegni di legge in discussione che come CISL valutiamo tutti interessanti, anche se la proposta della Cisl è subito operativa”.
Il metodo adottato dall’ipotesi Cisl, ha spiegato Sbarra, è quello promozionale: “nessuna norma obbligatoria (eccetto che per le società pubbliche, la cui proprietà è dei cittadini e quindi anche dei dipendenti), bensì azioni di sostegno normativo, fiscale e contributivo volte a incoraggiare l’adozione convinta delle forme partecipative per il tramite della contrattazione”. Altro elemento della proposta Cisl la ricomprensione di tutte le forme di partecipazione – gestionale, economico-finanziaria, organizzativa e consultiva – con un approccio pragmatico che prende in considerazione anche tante buone pratiche già sottoscritte nelle aziende. Infine, un ulteriore elemento a favore è la sostenibilità finanziaria: “parliamo infatti di una misura poco costosa per il bilancio statale, che prevede incentivi volti a valorizzare chi decide di coinvolgere i lavoratori nelle decisioni”, ha concluso il leader Cisl.