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La Rai? A noi.

Riccardo Barenghi
Maggio26/ 2023

 Lo scandalo della Rai, o meglio dell’occupazione della Rai da parte del governo attuale, non dovrebbe scandalizzare nessuno. Tantomeno la sinistra che negli anni scorsi, quando al potere c’era lei, ha fatto più o meno la stessa cosa. Non c’è niente da fare purtroppo, il potere chiama potere, e chi lo possiede ne vuole sempre di più. Vuole controllare le aziende pubbliche, e tanto più la televisione di Stato, che ancora rappresenta un formidabile mezzo per conservare e accrescere il proprio consenso. Dunque è ovvio che Meloni e i suoi fratelli vogliamo impadronirsi e controllare la Rai, esattamente come ha fatto il centrosinistra negli anni o decenni passati.

Lo scandalo semmai è che per l’ennesima volta la politica travalica il suo ruolo costituzionale, non si occupa solo (e non sarebbe poco) di governare il Paese ma intende usare la tv per convincere gli italiani che il suo è il miglior governo possibile. E lo farà, lo sta già facendo anzi, mettendo i suoi fedeli giornalisti o manager nei posti chiave del potere mediatico. Forse, lasciando qualche piccolo spazio all’opposizione, tanto per non farsi accusare di esagerare, quindi di creare un regime. Accusa che la stessa destra usò contro i suoi antagonisti quando al potere c’erano loro, che certamente non furono troppo attenti al cosiddetto pluralismo dell’informazione: la regola è sempre stata quella che chi comanda prende tutto.

Fregandosene completamente di chi accende e guarda la televisione, gli italiani si adeguino o cambino canale e non importa se pagano un canone che dovrebbe garantire loro equilibrio e professionalità da parte di chi dirige la televisione e conduce i suoi programmi.

È troppo chiedere che la televisione sia fruibile da tutti, che i suoi programmi di attualità non siano fazioni, che tutte le tesi politiche abbiamo uno spazio adeguato. E soprattutto che non siano i politici a decidere cosa e chi dobbiamo guardare, bensì qualcuno che conosca la materia, sappia cioè cosa mettere in onda e chi deve apparire in video. Fidandosi delle capacità di autori, registi e conduttori capaci. Siano essi di destra o di sinistra o anche non particolarmente politicizzati. Che abbiano la forza culturale e l’autonomia professionale per respingere le innumerevoli pressioni della politica.

Lo so, sto sognando, però è un bel sogno, di quelli che quando ti svegli per un attimo sei felice ma poi ti tocca tornare alla realtà. E allora non puoi far altro che impugnare il telecomando e spegnere la televisione. In attesa del prossimo governo che si comporterà esattamente come quelli che c’erano prima.

Riccardo Barenghi

Riccardo Barenghi

Giornalista