Un piano terroristico sventato, quindici arresti, settanta indagati, più o meno la metà degli arrestati con la tessera della Cgil, qualcuno semplice iscritto, qualche altro delegato di fabbrica o membro di un direttivo provinciale. Se è, come è, il ritorno, una volta ancora, di un incubo che sembra non finire, il suo peso grava soprattutto sui pensieri che in questo momento agitano e preoccupano i gruppi dirigenti e il cosiddetto popolo della Cgil. Diversi sono infatti i toni delle prese di posizione delle tre segreterie confederali. La nota della Cgil, pur nell'autocontrollo della forma, rivela una, anche drammatica, consapevolezza di essere chiamata in causa in prima persona, come organizzazione. Non è un caso che, nella sua brevità, indichi comunque i nodi più aspri da affrontare, ‘'la dimensione dei territori e delle persone coinvolte, la presenza di lavoratori e di delegati sindacali e anche la loro età''. Che affermi la necessità di continuare la lotta al terrorismo, ‘'alle sue propaggini e ramificazioni, con la massima energia e determinazione, come è stato in questi anni''. Che giudichi ‘'già gravissimo'' il quadro degli accertamenti e delle responsabilità. A questa chiara dimostrazione di aver piena coscienza non solo di quel che è accaduto ma di quel che si prepara ad accadere, anche in tema di strumentalizzazioni extrasindacali, si sono poi aggiunte le parole di Guglielmo Epifani ad alcuni giornali, che hanno gravemente sottolineato gli aspetti più bui, e socialmente più profondi, di ciò che sta venendo alla luce: le fabbriche del Nord e i giovani. Quanto alla segreteria della Fiom, esprime fiducia negli organi inquirenti, affida ‘'il proprio giudizio all'andamento del procedimento in corso'', ribadisce ‘'impegno totale nella lotta contro il terrorismo e la violenza'', esprime solidarietà a chi è minacciato. Questo dice la Fiom, e non va oltre. Differenti toni nei comunicati delle altre due confederazioni: sempre consapevoli del significato di quello che è stato scoperto, ma non certo coinvolti allo stesso grado della Cgil. Per la segreteria della Cisl il piano eversivo era destinato a ‘'intorbidire il clima sociale e politico'' e desta quindi ‘'viva preoccupazione''. Non a caso avviene ‘'in vista di passaggi importanti della concertazione e delle riforme'', rinnovando il tentativo ‘'di interrompere con la minaccia e la violenza la costruzione di un paese più moderno, civile, giusto''. A questa minaccia e violenza la Cisl propone di opporre iniziative unitarie ‘'che rialzino la sensibilità del mondo del lavoro e dell'intera società italiana alla difesa della democrazia e della libertà di pensiero e di azione''. Il comunicato della Uil esprime in primo luogo grande soddisfazione per l'azione delle forze dell'ordine ‘'che hanno stroncato sul nascere nuove delittuose trame terroristiche''. Dichiara che l'esistenza ‘'di una struttura così articolata e capillare lascia sgomenti", così come preoccupa seriamente ‘'il rischio concreto di infiltrazioni nel mondo del lavoro". La Uil invita "come sempre e più di prima, i propri militanti e i propri iscritti a respingere ogni forma di violenza", confida che la magistratura infligga un colpo definitivo a questi terroristi, propone alle altre due confederazioni iniziative "per informare e sensibilizzare i lavoratori", afferma che "questi rischi non ci distoglieranno dal proseguire nella nostra politica sindacale".
Leopoldo Meneghelli