La Uil interviene nel dibattito sul progetto del partito democratico. Mentre il Governo vive su una maggioranza di pochi voti al Senato e il Paese attraversa una fase istituzionale delicata, il sindacato riallaccia il suo rapporto con la politica. E' avvenuto formalmente ieri, nell'occasione del convegno "La Feneal e le radici riformiste della Uil – Il riformismo nei sindacati e nei partiti alla prova delle nuove società", organizzato dal sindacato di categoria.
La relazione del segretario generale della Feneal, Giuseppe Moretti, contiene una dichiarazione di principio: "Ci sentiamo interessati a partecipare a questa discussione che si svolge attorno e fuori al progetto del partito democratico". Il leader degli edili ha fatto il punto dell'attuale situazione politica, criticando la posizione di entrambi gli schieramenti: se la deriva della destra "non è da considerarsi residuale", il massimalismo di sinistra rischia di avere un ruolo di interdizione e porre il veto sulle scelte decisive. Per questo la Uil è interessata al partito democratico ma, riaffermando la tradizione laica e socialista della confederazione, lancia una richiesta: deve essere una proposta riformista. Sarà possibile? Non è ottimista il segretario generale, Luigi Angeletti: nel nostro Paese il riformismo è sempre stato una corrente di minoranza, ha spiegato, e i suoi rappresentanti politici si sono rivelati spesso inadeguati. Anche oggi, infatti, il dibattito sembra concentrato sulla forma del partito più che sul contenuto. "Quando si parla di attori e contenitori – secondo Angeletti – vuol dire che la politica non funziona". Sul tema sono inoltre intervenuti alcuni ex segretari generali, offrendo una testimonianza storica ed esprimendo i propri auspici per il futuro. Non c'è in Italia un ambiente favorevole al riformismo, ha detto Raffaele Vanni, e il dilemma del sindacato è come contribuire a crearlo. Partecipare al progetto democratico è fondamentale perché la Uil si considera un soggetto politico e, come tale, è suo compito dialogare con i partiti e articolare le proprie proposte. Anche Pietro Larizza si schiera sulla linea dell'attivismo, ponendo una condizione per la nascita di un organismo compiuto: il partito deve essere inclusivo e ospitare più soggetti al suo interno. Da parte del Governo ha ascoltato le richieste sindacali Tiziano Treu, presidente della Commissione Lavoro al Senato, pronto a fare autocritica sul sistema dei partiti: sono spesso "asfittici e massimalisti", ha affermato, per questo si augura che lo schieramento nascente sia aperto e in grado di alimentare la partecipazione.
L'orientamento della Uil, emerso dal convegno, è quello di coltivare un riformismo moderno che sappia considerare anche lo scenario economico. L'obiettivo resta quello di coniugare libertà e giustizia sociale, ma oggi l'altra priorità è sostenere la ripresa; la discussione sul partito democratico, sulla sua capacità di raccogliere questi spunti, è destinata a continuare.
Emanuele Di Nicola


























