“Il Governo è stato costretto a fare marcia indietro sul riscatto degli anni di laurea e di militare e speriamo che questa decisione duri almeno fino a domani. Questo però vuol dire che la mobilitazione e l’attenzione dell’opinione pubblica possono incidere, condizionare e cambiare una manovra che si fa ogni giorno più iniqua, inefficace e ora anche oltremodo confusa”. Ne è convinta Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil che commenta la decisione di cancellare dalla manovra la norma sulle pensioni. “Ci auguriamo però – precisa la sindacalista – che non sia già in corso la ricerca di ulteriori forme di persecuzione verso i lavoratori, i giovani e i pensionati e che si prenda atto che è ora di smetterla con manovre che cercano di fare cassa con le pensioni. Per questo si fanno sempre più forti le ragioni dello sciopero generale del 6 settembre contro misure e modalità di governo che stanno affondando l’Italia”. (LF)
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