L’Anci boccia il federalismo municipale. Secondo l’associazione”il testo del decreto sul fisco municipale contiene al suo interno molte incertezze su numerosi punti fondamentali per la vita dei Comuni italiani”. “Così non va assolutamente e preghiamo il governo di apportare gli opportuni chiarimenti quanto prima”: ha detto il presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino, secondo il quale “il provvedimento licenziato dal ministro Calderoli e ora all’attenzione della commissione Bicamerale per il federalismo è dominato da confusione e incertezza, che probabilmente sono il prodotto dell’attuale fase politica che governo e Parlamento stanno vivendo”. L’Anci ha votato all’unanimità un documento in cui elenca le proprie richieste: sbloccare subito le addizionali Irpef; prevedere che l’incremento dei tributi resti ai Comuni; estendere la possibilità di introdurre un contributo di soggiorno a tutti i Comuni; decidere con i Comuni le aliquote di compartecipazione a tributi immobiliari, Irpef e cedolare secca; definire un quadro dettagliato del Fondo perequativo; definire rapidamente la disciplina di Tarsu/Tia; sostenere le unioni e fusioni di Comuni. Sulla nuova Imu, che Chiamparino ha definito “un restyling dell’Ici” e che rappresenterà i due terzi della base imponibile dei Comuni, il presidente dell’Anci ha sottolineato che “la definizione dell’aliquota demandata di anno in anno alla Finanziaria introduce un elemento di subalternità inaccettabile: in questo modo ci si obbliga a vivere alla giornata, anzi all’annata”. (LF)
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