Nel coro di giudizi positivi all’accordo interconfederale solamente la Fiom esprime un giudizio negativo. Oggi si riunirà il comitato centrale e vi è viva attesa per le parole del segretario generale Maurizio Landini. Infatti, il congresso del 2009 ha stabilito che l’approvazione degli accordi interconfederali spetta solamente alla confederazione e quindi eventuali atti ostili all’intesa da parte della Fiom violerebbero le regole della Cgil.
Intanto, questa mattina Landini in un’intervista al Manifesto ha detto che “il giudizio non può che essere negativo e rappresenta un arretramento. Il sindacalista ha precisato che i due nodi sono l’assenza dell’obbligatorietà del voto dei lavoratori e l’apertura alla possibilità di deroga al contratto nazionale.
“Vorrei far notare – ha proseguito – che anche l’aspetto positivo che riguarda la certificazione delle organizzazioni sindacali non è sufficiente di per sé a garantire un percorso contrattuale democratico, perché non esclude la possibilità di stipulare accordi separati. L’unica garanzia a questo fine è il voto dei lavoratori. La Cgil avrebbe dovuto considerarlo discriminante”. Il leader dei metalmeccanici della Cgil boccia anche la richiesta al governo di incrementare le azioni finalizzate a ridurre tasse e contributi intervenendo sul livello contrattuale aziendale.
La proposta che la Fiom avanzerà alla Cgil è di coinvolgere tutti i lavoratori “chiedendo loro un giudizio sul testo che a noi non piace”. Nessuna ipotesi di fuga dalla Cgil, la Fiom “non si arrende” assicura Landini, ma continuerà a battersi “perché i punti di vista dei lavoratori abbiano peso in tutte le scelte e nella definizione della linea sindacale”. (LF)
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