“L’accorpamento delle festività si muove nella direzione opposta rispetto a quanto sarebbe necessario che il governo facesse. Se questo è che il governo vuole affermare, saremmo di fronte ad un modello autoritario e imposto alle parti, che segnerebbe un’ulteriore regressione democratica”. Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada.
Secondo la sindacalista, “per sostenere il lavoro e i consumi servirebbe una diversa distribuzione del reddito e creare le condizioni di investimento e ripresa produttiva ed economica”. Mentre per sostenere la produttività “bisognerebbe favorire gli investimenti in innovazione e non l’incremento dello sfruttamento del lavoro”.
Lattuada sottolinea, inoltre, come “i calendari di ferie ed utilizzo delle festività sono prerogative delle parti sociali nei contratti nazionali e ancor di più nella contrattazione aziendale, anche perché così si risponde alle reali esigenze delle imprese e dei mercati”.
“L’augurio – conclude – è che le parti sociali tutte contrastino questo disegno, riaffermando le prerogative proprie e chiedendo al governo di farsi carico di ben altre urgenze economiche e sociali che il Paese ha”. (LF)
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