Occupazione ad oltranza di Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, in attesa di un incontro col governo per ottenere garanzie sul rispetto dell’accordo di programma del 2005 che prevede il mantenimento dei livelli occupazionali e la continuità di reddito per i dipendenti. E’ quanto deciso dai lavoratori dello stabilimento Ilva di Cornigliano, al termine della riunione tra una delegazione di sindacalisti ed il prefetto di Genova, Fiamma Spena, che si è svolta questa mattina nella prefettura del capoluogo ligure.
Dietro ad un lungo striscione con scritto “Pacta servanda sunt”, alcune centinaia di lavoratori stanno sfilando per le strade del ponente cittadino sotto una pioggia battente, creando gravi disagi al traffico.
Partito dai cancelli dello stabilimento, il corteo, a cui hanno preso parte anche delegazioni di lavoratori di altre aziende genovesi, si concluderà davanti alla prefettura del capoluogo ligure.
All’ingresso nel palazzo i lavoratori hanno accesso petardi e fumogeni, scandendo duri slogan contro il sindaco Marco Doria e la sua giunta. Alla manifestazione, indetta dalla rappresentanza sindacale unitaria, partecipano anche delegazioni di lavoratori del porto, di Ansando Energia, di Fincantieri e della Selex.
“Convocare il collegio di vigilanza – ha detto ai lavoratori assiepati nel cortile di Palazzo Tursi il segretario della Fiom Cgil di Genova, Bruno Manganaro – non è la soluzione. Abbiamo chiesto al governo una data per un incontro sull’accordo di programma e fino a quando non verremo convocati – ha annunciato Manganaro – proseguirà l’occupazione del Comune di Genova”.
Allo sciopero, indetto dalla rappresentanza sindacale unitaria dello stabilimento di Cornigliano, ha aderito la quasi totalità dei lavoratori. In piazza sono scesi oltre 500 operai che, dopo aver sfilato per le strade del ponente cittadino, hanno occupato pacificamente la sede del Comune.
Per Rosario Rappa, segretario nazionale, e Mauro Faticanti, responsabile siderurgia della Fiom, “è ora che il Governo si occupi finalmente dell’Ilva. L’iniziativa di oggi è solo l’inizio di una mobilitazione che terminerà nel momento in cui l’Esecutivo nazionale dimostrerà di voler risolvere i problemi legati al Gruppo, a partire dalla tutela dell’occupazione”.