“Nessun rischio stangata sulle famiglie con l`aggiornamento dei minimi retributivi e dei valori convenzionali di vitto e alloggio applicati agli assistenti familiari (colf, badanti e babysitter), a fronte della variazione del costo della vita. L`allarmismo delle associazioni datoriali, che hanno paventato un aumento delle retribuzioni fino a 2.000 euro mensili, è infondato. Si tratterebbe in realtà di aumenti previsti dal contratto per andare incontro alle esigenze di un settore estremamente debole, dal punto di vista salariale e normativo”. Lo dicono Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs e Federcolf al termine del secondo incontro della commissione nazionale convocato al ministero del Lavoro.
Le parti hanno concordato due nuovi momenti di confronto l’11 gennaio e in sede ministeriale il prossimo il 16 gennaio. Circa l’85% dell’occupazione nel settore è femminile. I lavoratori stranieri sono oltre il 70% e più del 44% sono cittadini Ue.
Oltre il 45% dell’occupazione è riconducibile al lavoro di cura e assistenza alle persone e solo il 23,4% risulterebbe prestare la propria opera in regime di convivenza. I sindacati hanno accolto positivamente le nuove posizioni delle associazioni datoriali Fidaldo e Domina, inizialmente indisponibili a corrispondere l`aumento retributivo così come previsto dal contratto.
tn