Mario Draghi tenta di spegnere l’ infuocata polemica sulla proroga dei licenziamenti: abbiamo trovato una mediazione, spiega da Bruxelles, augurandosi che i sindacati e la Confindustria, che sul tema guerreggiano da giorni, si riconoscano nella soluzione individuata. “La mediazione ha retto – ha affermato Draghi- ed è un miglioramento considerevole sia rispetto all’eliminazione pura e semplice del blocco dei licenziamenti, sia al suo mantenimento tout court fino a dicembre. L’intervento è in linea con quanto accade nei paesi Ue: garantire la Cig gratuita anche dopo il primo luglio in cambio dell’impegno di non licenziare, c’è un forte incentivo a non farlo…”.
“Spero che sia sindacati che imprese si ritroveranno in questa mediazione, il provvedimento è un passo avanti, un miglioramento rispetto alla situazione precedente”. E ha aggiunto: “Mi pare una mediazione che certamente scontenta quelli che avrebbero voluto continuare col blocco, ma non scontenta quelli che avrebbero voluto sbloccare tutto immediatamente. In ogni caso il governo aveva già annunciato il termine del blocco, all’epoca del Documento economico e finanziario, quindi il provvedimento è un passo avanti, un miglioramento rispetto alla situazione precedente”, ha concluso Draghi.
In mattinata, fonti di Palazzo Chigi avevano cercato di chiarire quali saranno i parametri stabiliti dal governo per ricorrere ai licenziament, inseriti del Dl Sostegni bis. In sintesi, spiegano le fonti, dal 1 luglio non vigera’ piu’ un divieto assoluto di licenziamento, come e’ stato fin qui, ma ci sara’ un “forte incentivo” a non ricorrervi, concedendo alle aziende il ricorso gratuito alla cig.
Fino al 30 giugno c’è la cig Covid gratuita e il divieto di licenziamento totale per tutte le aziende, sia quelle che usano cig sia quelle che non la usano, spiegano dal governo; in assenza di un intervento da parte dell’esecutivo, l’industria e l’edilizia sarebbero tornate alla normalità dal 1 luglio, ovvero userebbero la loro cig ordinaria che ha un costo di funzionamento del 9%-15% della retribuzione e avrebbero la libertà di licenziare.
L’intervento che il governo prevede, invece, “in linea con tutti gli altri paesi europei che da sempre hanno preso questa strada”, è di garantire la cig gratuita anche dopo 1 luglio (le aziende non avrebbero possibilità di scelta tra usare cig a pagamento o gratuita, ovvero se azienda prende cig deve prenderla gratuita) in cambio dell’impegno a non licenziare nessun dipendente.
Diversamente dalla situazione attuale, quindi, dopo il 1 luglio non si tratterebbe più di un divieto assoluto di licenziamento (perché un’azienda che non voglia chiedere la cig è libera di licenziare) ma di un forte incentivo a non farlo (perché il ricorso alla cig è gratuito per l’azienda). Tutto questo vale solo per industria e edilizia, mentre per i servizi il divieto totale di licenziamento (per tutte le aziende sia che usino cig sia che non la usino) resta valido fino a fine ottobre e la cig gratuita fino a fine anno.