“I dati sulla decrescita del PIL, nel secondo trimestre del 2025 obbligano la politica e le parti sociali a non distogliere l’attenzione sui fondamentali della nostra economia, nonostante la positiva e costante crescita dell’occupazione”. E’ quanto sottolinea oggi la leader Cisl Daniela Fumarola in un intervento sul quotidiano Il Riformista.
“Unioncamere ci ricorda che mancano lavoratori specializzati e che il nostro mercato del lavoro, se non guidato da robusti investimenti sulla formazione iniziale e continua, non riuscirà ad accompagnare con competenze adeguate la necessaria innovazione di prodotti e processi industriali e dei servizi”, ha aggiunto Fumarola secondo la quale “il marcato invecchiamento della popolazione e la stagnazione dei salari prefigurano un futuro tetro per la tenuta del nostro sistema di welfare, che si basa sui contributi di chi lavora. Ciononostante, permangono le croniche difficoltà nell’inclusione delle donne e nella valorizzazione dei giovani. Il sindacato sa bene che le sfide epocali che stiamo affrontando non possono essere vinte senza quel senso di responsabilità collettiva che anche in passato ha permesso al nostro Paese di crescere durante le grandi rivoluzioni industriali, socioeconomiche e tecnologiche. E’ accaduto nel 1977 (accordo interconfederale sul costo del lavoro, che ha orientato la legislazione successiva), nel 1983 (Protocollo Scotti), nel 1981 (accordo di San Valentino), nel 1993 (Protocollo Ciampi) e nel 2011 (accordo sulla rappresentanza). Per questo abbiamo proposto al Governo e alle parti sociali di impegnarsi per la crescita con un grande Protocollo tripartito che abbiamo chiamato “della responsabilità” volto a incoraggiare la produttività del lavoro, individuare sentieri condivisi per la ripresa industriale e dei servizi, incrementare la qualità dei rapporti di lavoro soprattutto sotto il profilo del livello retributivo, incoraggiare maggiore occupazione delle donne e dei giovani, affrontare (e non subire) le sfide tecnologiche, con specifica attenzione alla pervasività dell’Intelligenza Artificiale generativa, rilanciando il mercato interno e i consumi domestici e contenendo i costi dell’energia per cittadini e imprese”.
Per la numero uno della Cisl ” al centro del Protocollo dovranno esserci anche gli investimenti su salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, il welfare aziendale e la conciliazione tra vita professionale e vita privata, il rilancio del mercato del lavoro nel Mezzogiorno per il tramite della ZES unica. Non da ultimo, è necessario ribadire il ruolo dei contratti collettivi nella difesa del potere di acquisto dei lavoratori nonché nell’individuazione delle tutele essenziali da riconoscersi a tutti mediante il rispetto non soltanto dei trattamenti economici minimi e complessivi, ma anche dei trattamenti normativi contenuti nei contratti collettivi sottoscritti dalle associazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale.”
“Al Governo – prosegue Fumarola – il compito di accompagnare questa nuova fase di rilancio e innovazione del le relazioni industriali con la modernizzazione delle regole del lavoro e con incentivi fiscali e contributivi mirati perché siano rese più convenienti le occupazioni “scomode” (turni festivi, turni notturni, lavoro estivo) e incoraggiati gli accordi di produttività. Occorre inoltre investire e sbloccare assunzioni e stabilizzazioni nella scuola, nella ricerca e nel pubblico impiego, rinnovare tutti i contratti pubblici, incentivare il lavoro giovanile e femminile specialmente al Sud, realizzare le infrastrutture materiali e sociali, rendendo esigibili servizi e mobilità che, se negati, frenano i fattori di produttività e zavorrano salari e pensioni delle persone. Alle parti sociali, invece, la responsabilità di avviare una grande stagione di rinnovi contrattuali, un convinto potenziamento della contrattazione territoriale e aziendale, la fiducia verso un nuovo approccio partecipativo alle relazioni di lavoro tanto a livello nazionale, quanto nelle imprese, alternativo ad ogni posizione dogmaticamente conflittuale, in coerenza con la filosofia della legge sulla partecipazione del 2025 fortemente voluta dalla Cisl. Nel capitolo lavoro e imprese sono questi i temi più urgenti cui, già al nostro Congresso, abbiamo lanciato la sfida ai nostri interlocutori sociali e istituzionali. E tempo di raccoglierli insieme, con coraggio e determinazione”, ha concluso Fumarola.