Primo bimestre da incubo per le morti sul lavoro in Italia. Secondo i dati dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro della Vega Engineer, tra gennaio e febbraio 2023 si contano 100 vittime sul posto di lavoro, 12 decessi alla settimana. Gli infortuni mortali sono 73, quelli in itinere 27.
Anche se rispetto allo scorso anno si contano 14 vittime in meno, per l’Osservatorio si tratta ancora una volta di una situazione allarmante. Nel dettaglio dell’indagine dell’Osservatorio, infatti, si scopre che l’incidenza di mortalità minima viene rilevata tra i 35 e i 44 anni (pari a 0,9 infortuni per milione di occupati), mentre nella fascia dei più giovani, ossia tra 15 e 24 anni, l’incidenza è più che triplicata e arriva a 3,5 infortuni mortali ogni milione di occupati, ed è ancora più elevata nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni (11,6) e nella fascia di lavoratori 55-64enni (6,9).
Sempre nel primo bimestre 2023, gli stranieri risultano essere i più esposti al rischio di infortunio mortale rispetto agli italiani: sono 10 su 73. Anche qui l’analisi sull’incidenza infortunistica svela chiaramente come gli stranieri abbiano un rischio di morte sul lavoro superiore rispetto agli italiani. Gli stranieri infatti registrano oltre 4 morti ogni milione di occupati, contro 3 italiani che perdono la vita durante il lavoro ogni milione di occupati.
La mappatura geografica mostra che le regioni “in zona rossa”, con un’incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 3,2 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori), sono Umbria, Marche, Piemonte, Puglia e Veneto. In zona arancione: Toscana, Sardegna, Emilia Romagna, Liguria e Lombardia. In zona bianca: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Campania, Sicilia, Lazio, Basilicata, Molise, Trentino Alto Adige e Valle D’Aosta.
Nel primo bimestre del 2023 è il settore Trasporti e Magazzinaggio a far registrare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 14. Seguito dalle Costruzioni (9) e dalle Attività Manifatturiere (8).
Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro da gennaio a febbraio 2023 sono 3; mentre in 4 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro.
Si conferma il decremento delle denunce di infortunio, mortali e non: -29,1%, cioè 86.483, rispetto a febbraio 2022 (erano 121.994). Nella graduatoria del nuovo anno per settore, il maggior numero di denunce arriva dalle Attività manifatturiere (9.359), seguita dalla Sanità (4.184), dai Trasporti (3.926), dal Commercio (3.805) e dalle Costruzioni (3.804). Le denunce di infortunio delle lavoratrici italiane nel primo bimestre dell’anno sono state 31.867, quelle dei colleghi uomini 54.616.
e.m.