“La via per innalzare i salari, le tutele e i diritti dei lavoratori è la contrattazione”. Lo ribadisce il ssegretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, in un’intervista al Corriere della Sera in cui dà un giudizio positivo sul prossimo accordo Ue sul salario minimo.
Ma, avverte, “il salario minimo serve solo nei Paesi che non hanno una contrattazione adeguata, che, non a caso, sono anche quelli conisalari più bassi e i minori diritti. Per l`Italia non c`è alcun obbligo di salario minimo, perché abbiamo un sistema contrattuale che copre molto al di sopra della soglia dell`80% prevista dalla direttiva Ue. Per noi, dunque, c`è solo l`incoraggiamento a rafforzare la contrattazione”.
“Più che alla priorità guarderei all`utilità. Il punto è che non è utile” secondo Sbarra “la regolamentazione per legge del salario potrebbe smontare, diversamente da quanto ci chiede l`Europa, la contrattazione e con essa un modello che ha garantito il progresso e l`avanzamento sociale”.
Di fronte alla crescita dell’inflazione poi, secondo il Segretario generale della Cisl “subito è necessario insistere con sostegni straordinari e immediati. Anche a costo di scostamenti di bilancio”.
Su salari e cuneo “chiederemo subito un tavolo triangolare per un`intesa, accordo o patto che sia, che metta al centro una nuova politica dei redditi, l`apertura ad un metodo partecipativo, l`accelerazione degli investimenti del Pnrr, un progetto di sviluppo che unisca il Paese, così come la riduzione delle tasse, cambiare le pensioni e puntare sul lavoro”.
E.G.