“La presentazione del Documento di Programmazione Economica e Finanziaria Regionale (vedi incontro con le parti sociali del 14 novembre) è un’occasione per dare uno sguardo agli obiettivi di medio periodo”. Lo scrive la Uil abruzzo in una nota.
Per il sindacato “la manovra di restituzione a cittadini ed imprese della parte di leva fiscale (addizionale regionale Irpef ed Irap) non più necessaria per garantire il pareggio dei conti della sanità è l’aspetto più significativo della Finanziaria regionale 2013”. “Un obiettivo – si legge – che la Uil Abruzzo persegue da quando scattarono tali maggiorazioni fiscali, che nel 2008 fecero dell’Abruzzo la regione con la più alta tassazione d’Italia, punendo gli amministrati per le colpe degli amministratori”. Il sindacato chiede che “i 140 i milioni di extra-tasse vadano restituiti tutti”.
Un secondo aspetto che secondo la Uil “deve essere inserito nel DPEFR è l’attualizzazione della programmazione 2007-2013, decisa quando ancora non era scoppiata la crisi mondiale. Il Presidente Chiodi si è impegnato a dare una risposta alla richiesta dei sindacati di dare una dotazione esclusiva di risorse ai piani di rilancio d’area delle aree di crisi”. “Il Presidente – si legge ancora – ha espresso una preferenza per rimodulazioni del FAS a favore delle aree di crisi fatte solo dopo l’approvazione dei relativi progetti di investimento”. “La nostra obiezione – dice la Uil – è che le rimodulazioni richiedono tempo, per cui proponiamo che intanto si individui una quota, parziale ma certa, già pronta per finanziare immediatamente i progetti validi che verranno approvati”. Per quanto riguarda la crisi, la Uil ha chiesto che “l’unità di crisi decisa a suo tempo con il Patto per lo Sviluppo venga incaricata non solo delle aree di crisi, ma anche delle crisi aziendali, diventando l’interlocutore del Ministero dello Sviluppo Economico. Questo per fare una politica industriale che punti al rilancio delle e imprese e non punti solo agli ammortizzatori sociali”.
Per quanto riguarda l’area colpita dal terremoto il sindacato rileva che “la ricostruzione procede molto lentamente, tra tante polemiche e poca chiarezza”.
La Uil chiede poi che il DPEFR contenga “le tappe dell’integrazione socio-sanitaria e che al posto del prossimo piano sanitario e del prossimo piano sociale ci sia il primo piano socio-sanitario. Critico invece il sindacato per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione regionale. Per la Uil “ c’è bisogno di riorganizzare la macchina regionale”.
Migliore invece il giudizio sul Trasporto Pubblico Locale, in particolare riguardo al Fondo unico regionale trasporti e sull’azienda unica gomma-ferro.
Per quanto riguarda istruzione e formazione, per la Uil bisogna “definire un percorso d’integrazione –delle tre università abruzzesi e riprendere un’attività sull’obbligo formativo, attualmente bloccata.
Infine, il sindacato chiede che si persegua una strategia di macro regione adriatico-ionica e che si vada avanti sui corridoi europei. Tre obiettivi, sostiene, vanno perseguiti da subito: partecipare alla stesura della strategia della Macroregione, individuando le modalità con il Ministero degli Esteri; portare giù il corridoio Balcanico-Adriatico, che oggi si ferma a Ravenna; candidare l’Abruzzo ad essere sblocco del corridoio Est-Ovest che finisce a Ploče, Croazia e fare da ponte Adriatico-Tirreno in direzione Roma/Civitavecchia. (LF)
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