Nella riunione tenutasi oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la direzione di Lear – azienda specializzata in apparecchiature elettrotecniche, trasformatori, induttori ed avvolti in genere – ha annunciato che è in corso una negoziazione con un gruppo italo-cinese, che ha manifestato la intenzione di avviare un progetto di reindustrializzazione dello stabilimento torinese capace di assorbire circa 200/250 persone. Il piano di reindustrializzazione potrebbe diventare esecutivo subito dopo la sigla dell’accordo definitivo prevista ad ottobre. A darne notizia i sindacati Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, precisando che lo stabilimento di Torino continua a patire una perdita di volumi produttivi e che oggi conta 376 lavoratori, giacché 19 hanno trovato ricollocazione esterna grazie alla attività di outplacement.
Soddisfazione per l’annuncio, ma anche cautela, “giacché ancora non è conclusa una intesa vincolante con l’investitore e ancora non consociamo l’identità di quest’ultimo”. In attesa di valutare la sua solidità e la credibilità del piano industriale, i sindacati esprimono “in ogni caso sin d’ora l’esigenza di offrire tutela a tutti i lavoratori”. Anche a tal fine la richiesta è di aprire una procedura di uscite volontarie con incentivi rilevanti e di conoscere al più presto il nuovo investitore, nonché di approfondire le condizioni necessarie alla proroga degli ammortizzatori sociali.
Il prossimo incontro ministeriale è fissato al 9 settembre, con l’obiettivo di analizzare l’evoluzione del negoziato e l’eventuale profilo dei potenziali investitori.