Nella lettera inviata all’Unione Europa il governo si impegna a varare il piano di crescita entro il 15 novembre. Tra i principali provvedimenti indicati per favorire la crescita c’è una norma per rendere più semplici i licenziamenti che sarà varata entro maggio 2012. Inoltre dal 2026 si andrà in pensione a 67 anni. Il governo prevede anche un piano di dismissioni per 5 miliardi in tre anni che sarà presentato entro il 30 novembre. E ancora è prevista la mobilità obbligatoria del personale della pubblica amministrazione. Scontato il no secco dei sindacati, in particolare per quanto riguarda la pubblica amministrazione e licenziamenti. Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, parla di “nuovo gravissimo attacco del governo ai diritti” e propone una mobilitazione unitaria a Cisl e Uil. (FRN)
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