“In attesa di leggere nel dettaglio il testo della sentenza, come Cisl riteniamo positiva la decisione odierna della Corte Costituzionale in materia di licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese”. Cosi Mattia Pirulli, segretario confederale di Via Po, commenta la sentenza 118 della Consulta. Pirulli ricorda che la Corte si era già pronunciata nel 2022 (sentenza n. 183/2022), rigettando il ricorso in un caso analogo, pur sollecitando il legislatore a intervenire per una revisione dell’attuale disciplina: “l’accoglimento odierno del ricorso, dunque, rappresenta un ulteriore rafforzamento della necessità di intervento legislativo, ma questo deve avvenire con il pieno coinvolgimento delle parti sociali”.
“Da quanto emerge -prosegue il sindacalista – sembra che la Corte ritenga troppo esigua la forbice risarcitoria prevista dal Jobs Act (3-6 mensilità), ma non venga messo in discussione il principio di un tetto massimo all’indennizzo”. Una scelta, prosegue, “che appare motivata dalla necessità di evitare un’eccessiva discrezionalità del giudice e di garantire certezza del diritto, soprattutto nel delicato ambito delle imprese sotto i 15 dipendenti”. In attesa di un intervento del legislatore, spiega ancora Pirulli, il giudice potrebbe rifarsi ai criteri fissati in via generale dalla contrattazione collettiva (es. gravità dei motivi, anzianità di servizio del lavoratore, fatturato annuo dell’impresa, comportamento e condizioni delle parti.
Dunque, conclude, “sarà fondamentale approfondire le motivazioni per comprendere l’impatto effettivo della sentenza sul sistema delle tutele. La CISL continuerà a sostenere la necessità di un equilibrato intervento normativo coinvolgendo il sindacato, per rafforzare i diritti dei lavoratori, nel segno della giustizia sociale e della coerenza con i principi costituzionali”.