L’industria metalmeccanica è in stagnazione, rischia la recessione, ma può essere risollevata da un buon accordo tra sindacati e Confindustria per la riforma del modello contrattuale. E’ questa la posizione di Federmeccanica, emersa oggi alla presentazione della 107esima indagine congiunturale sullo stato del settore. Nei primi sei mesi del 2008 la produzione ha registrato una flessione dell’1,4% su base annua, confermando la debolezza iniziata nel 2007, e peggiorerà ancora da giugno a dicembre. Inciderà negativamente la scarsa domanda interna, spiega il responsabile del Centro studi, Angelo Megaro, e peserà anche il rallentamento delle esportazioni causato dalla perdita di produttività. Sempre nel primo semestre, le retribuzioni contrattuali sono cresciute del 3,7%, ma per i salari di fatto l’incremento è stato pari al 7,2%. Nel periodo gennaio-maggio le esportazioni sono salite del 7,2% e le importazioni sono rimaste sostanzialmente stabili, con un lieve rialzo dello 0,3%. Stessa percentuale di crescita per le dinamiche occupazionali rispetto al 2007, anche se queste “hanno evidenziato un peggioramento in corso d’anno”. Il ricorso alla cassa integrazione, in termini orari, è sceso del 7,6%, ma la cig ordinaria è cresciuta dell’1,3% nei primi sei mesi e aumenterà nella seconda parte dell’anno. Il giudizio politico, come di consueto, arriva dal direttore generale, Roberto Santarelli: “La situazione non è ancora drammatica – dice – ma non ci sono segnali di inversione di tendenza”. Fa quindi il punto sul mercato del settore: la politica non fornisce strumenti adeguati, le aziende devono muoversi da sole e per questo “avviene una scrematura”, alcune spariscono e altre resistono in attesa di momenti migliori. Adesso il comparto guarda alla trattativa sui contratti: è l’occasione per riequilibrare i due livelli, alleggerire la contrattazione nazionale e rafforzare quella aziendale, quindi aiutare il rilancio della produttività. Sarà fondamentale il sostegno fiscale: non bastano le sperimentazioni, le imprese chiedono erogazioni certe e misure strutturali. “Non è una ricetta esaustiva, ma la ritengo molto importante – conclude Santarelli – mi auguro che l’accordo colga questa possibilità”.
(In Documentazione il testo dell’indagine)
5 settembre 2008
Emanuele Di Nicola