“L’Iva non aumenterà. Punto. Questo è l’impegno della Lega. Siamo al governo per abbassare le tasse, non per aumentarle come hanno fatto gli altri governi”. Con queste parole il leader del Carroccio Matteo Salvini smentisce le parole del ministro dell’Economia Giovanni Tria che, in audizione presse le Commissioni Bilancio di Camera e Senato, ha spiegato come il Def prevede anche l’aumento dell’Iva, salvo soluzioni alternative.
Dello stesso avviso anche l’alleato pentastellato che affida a una nota di un gruppo di deputati della Commissione Finanze della Camera, il proprio rifiuto contro ogni aumento possibile aumento. “L`Iva non può aumentare e non aumenterà. Le clausole di salvaguardia saranno disinnescate, come già avvenuto nell’ultima legge di Bilancio. Le risorse le troveremo nel Bilancio dello Stato, anche riordinando le tax expenditures e approfondendo la lotta all`evasione fiscale. Non sono parole al vento: con la fatturazione elettronica e le norme contenute nella pdl semplificazioni il gettito da evasione salirà inevitabilmente”. Si legge nella nota.
“L’Iva va evitata – proseguono i deputati dei 5 Stelle – perché è la più regressiva delle imposte, colpendo le fasce sociali più deboli che mostrano una propensione al consumo più alta della media. A pagare le clausole di salvaguardia sarebbero quindi anche le nostre imprese votate alla domanda interna, che sono la grande maggioranza. Vi sono formalismi tecnici europei che impongono ai Governi di inserire queste clausole nel Def, ma l’IVA non aumenterà perché non vi è alcuna volontà politica di farla aumentare”.
Ma tra una chiacchera e l’altra il tempo passa, e nella manovra d’autunno si dovranno trovare 25 miliardi per disinnescare le clausole di salvaguardia.
TN