In questo breve saggio, scritto nel febbraio 1985, poche settimane prima di essere ucciso, Tarantelli dimostra tutta la sua grandezza di economista di respiro internazionale.
«Quando anche tutte le misure […] per il rilancio della domanda interna e il rientro dall’inflazione nel nostro paese andassero in porto, ciò non sarebbe di per sé sufficiente a ridurre il tasso di disoccupazione di qui alla fine del decennio. […] Per fare spazio all’occupazione, italiana ed europea, occorre creare le condizioni di un rilancio della domanda mondiale man mano che la locomotiva americana decelera. Il mio suggerimento è che questo rilancio passi per la creazione di una base monetaria da parte della Comunità europea in ragione diretta del numero dei disoccupati presenti in ciascun paese. Questa base monetaria europea sarà qui chiamata “lo scudo dei disoccupati”». Si trattava di una proposta originale e impegnativa, di straordinaria attualità ancora oggi, in tempi di pesantissima crisi economica e sociale che reclamano interventi convergenti e coordinati non realizzabili in un’ottica solo nazionale.
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