Internazionalizzazione che va, internazionalizzazione che viene. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, il gruppo siderurgico fondato dalla famiglia Riva e’ stato protagonista di un intenso sforzo che lo ha portato a espandersi oltre i confini italiani, acquisendo stabilimenti in Francia, Belgio e Germania. Ma ecco che trent’anni dopo, a causa di alcuni suoi comportamenti praticati in Germania nei confronti di parte dei propri dipendenti, lo stesso Gruppo e’ stato preso di mira dal sindacato internazionale IndustriALL Global Union. Che ha deciso di avviare contro di esso una settimana di mobilitazione di dimensione europea.
Ma cominciamo dal principio. Nella fase di internazionalizzazione spinta avviata nell’ultimo scorcio del ‘900, il Gruppo Riva e’ arrivato ad acquisire ben 5 stabilimenti siderurgici entro i confini della Repubblica Federale tedesca.
Come e’ noto, in Germania l’assetto delle relazioni sindacali e’ più simile al modello italiano che a quello di altri Paesi. Nel senso che esiste un soggetto sindacale di categoria, nel caso dei metalmeccanici la IG Metall, che negozia e stipula con la propria controparte padronale un contratto collettivo nazionale di lavoro.
Ora il punto e’ questo. Il Gruppo Riva applica il Contratto firmato dalla IG Metall in tre dei suoi stabilimenti siderurgici tedeschi, ivi compreso quello principale, sito nel Brandeburgo nei pressi di Berlino. Non lo applica, però, negli altri due, siti, rispettivamente, a Treviri e a Horath.
Si realizza così il paradosso che a lavoratori attivi in diversi stabilimenti appartenenti allo stesso Gruppo industriale e collocati nello stesso Paese vengano riservati trattamenti contrattuali diversi.
E non si pensi che si tratti di pochi spiccioli. Infatti, secondo quanto dichiarato al Diario del lavoro da Mirco Rota, coordinatore nazionale del gruppo Riva per la Fiom-Cgil, i lavoratori di Treviri e di Horath arrivano a guadagnare fino al 20-30% in meno dei loro colleghi del Brandeburgo. Per converso, puo’ essere loro richiesto di lavorare due ore in più alla settimana.
Oggi questa situazione è stata denunciata, a Milano, con un’iniziativa animata da uno schieramento sindacale internazionale abbastanza inedito.
Nel corso di un’apposita conferenza stampa, hanno infatti preso la parola Luc Triangle, Segretario generale di IndustriALL Europe; Uwe Zabel, capo negoziatore della IG Metall; Stefano Olivari, coordinatore nazionale del gruppo Riva per la Fim-Cisl; e il citato Mirco Rota.
Gli oratori hanno così annunciato che IndustriALL ha lanciato, nel gruppo Riva, una settimana di mobilitazione nei giorni che vanno dal 17 al 24 settembre. L’iniziativa sindacale ha preso le mosse dal citato stabilimento di Berlino-Brandeburgo e sarà poi estesa agli altri Paesi europei in cui il gruppo e’ presente.
In Italia, in particolare, i sindacati si sono impegnati a organizzare, nei 5 stabilimenti italiani del Gruppo, delle assemblee volte a informare i lavoratori circa il trattamento discriminatorio riservato ai loro colleghi tedeschi di Treviri e di Horath.
All’incontro odierno erano presenti anche una lavoratrice e due delegati di fabbrica aderenti alla IG Metall. I quali hanno potuto raccontare di come a Treviri e a Horath la lotta per l’eguaglianza nei trattamenti contrattuali venga portata avanti da ben 13 settimane. E ciò nonostante la situazione di difficolta’ che, nei mesi più recenti, ha colpito sia l’industria dell’acciaio a livello globale, sia, piu’ in particolare, l’industria metalmeccanica nella Repubblica federale tedesca.
@Fernando_Liuzzi


























