L’Ue vuole che la Grecia resti nell’euro, a patto che rispetti gli impegni presi. E intanto si prepara anche a gestire le conseguenze di una sua uscita dall’Eurozona. Questo, in sintesi, il messaggio lanciato ad Atene dal vertice Ue che ha anche constato la divisione esistente al suo interno tra una maggioranza di Paesi favorevoli agli eurobond – guidata da Francia e Italia – e quelli contrari, con la Gremania in prima fila. Sul fronte delle misure per rilanciare la crescita, il summit ha individuato alcune ‘piste’ da seguire: ricapitalizzazione della Bei, project bond, miglior uso dei fondi strutturali, bilancio Ue 2013. Se ne riparlerà a giugno, quando sul tavolo ci sarà anche la Tobin tax. Nella dichiarazione sulla Grecia diffusa al termine del summit, secondo le parole usate dal presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso, “abbiamo inviato ad Atene un messaggio chiaro: vogliamo che resti nell’euro rispettando gli impegni presi”. Starà al governo che uscirà dalle elezioni del 17 giugno, si legge nella dichiarazione, scegliere se fare le scelte necessarie per garantire il suo futuro nella zona euro. (LF)
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