Il Gruppo di Coordinamento del Movimento Sei Luglio ha deliberato all’unanimità l’adesione allo sciopero nazionale dei magistrati onorari impiegati presso i tribunali che durerà per cinque giorni, dal 29 gennaio al 2 febbraio 2018, in linea con lo sciopero già indetto dai giudici di pace.
La protesta è stata indetta contro la riforma varata dal governo che, secondo una nota diffusa dal Movimento Sei Luglio, “ha approvato la riforma della magistratura onoraria introducendo un sistema più ipocrita e ingiusto di quello precedente, e contro l’Associazione Nazionale Magistrati, perché ha acclamato la riforma varata, ma anche perché è noto che gli autori del testo legislativo sono magistrati”. Il Movimento osserva che i magistrati onorari in Italia “sono un espediente per contenere il numero dei magistrati di carriera e garantire il loro attuale trattamento economico”.
Pertento, il Movimento auspica che nel programma dei partiti che si candidano a governare il Paese “venga inserita la creazione di un nuovo ruolo in cui stabilizzare gli attuali magistrati onorari, possibilmente in linea con la proposta formulata da oltre cento Procuratori al Ministro Orlando, che infine li ignorò”. In alternativa il Movimento Sei Luglio suggerisce di duplicare l’organico dei magistrati di carriera.
Infine, il Movimento Sei Luglio “denuncia in piena campagna elettorale l’abnormità della disciplina attuale, che vieta di fatto ai magistrati onorari di candidarsi alle prossime elezioni. A differenza dei magistrati di carriera – so osserva – essi dovrebbero dimettersi dalle funzioni, in quanto non godono del diritto all’aspettativa. Ad essi viene, così,negato il diritto fondamentale di elettorato passivo, rispetto al quale è funzionale il diritto di essere collocato in aspettativa per motivi elettorali”.