“L’Associazione Bancaria Italiana si rende pienamente disponibile per un confronto di maggior dettaglio sui provvedimenti in commento”. Lo ha detto il dg dell’Abi, Marco Elio Rottigni, concludendo il suo intervento in audizione al Senato sulla Manovra.
“In ambito fiscale – ha detto Rottigni -, le banche sono dirette destinatarie di un articolato insieme di misure. Complessivamente, il maggior gettito che ne deriva, per il quadriennio 2026-2029, ammonta a circa 9,6 miliardi di euro”.
“La posizione degli associati – ha proseguito Rottigni – era quella di verificare la possibilità di poter precedere come era stato effettuato l’anno precedente in forma di anticipazione, perché non provoca effetti nè dal punto di vista patrimoniale, nè sul conto economico. Eravamo più indirizzati ad assistere a una manovra come l’anno precedente di anticipazioni”.
Nella manovra è previsto “l’aumento di due punti percentuali delle aliquote IRAP per banche, intermediari finanziari e imprese di assicurazioni, relativamente ai periodi d’imposta 2026, 2027 e 2028. Tenuto conto che per la generalità delle imprese l’aliquota Irap è il 3,90% e che le banche e gli intermediari finanziari, già sono soggetti a una maggiorazione di 75 centesimi, l’aliquota Irap passa da 4,65% a 6,65%. Considerando altresì delle ulteriori maggiorazioni regionali applicata nella generalità dei casi alle banche, l’aliquota complessiva si attesta intorno al 7,40%”, spiega il dg dell’Abi che sulle limitazioni per la deducibilità fiscale prevede una riduzione di 800 milioni di ricavi per le banche.
“Il differimento di una parte delle quote di deducibilità previste per il periodo d’imposta 2027 dello stock delle svalutazioni e perdite su crediti verso clientela non dedotte al 31 dicembre 2015, dell’ammortamento del valore dell’avviamento e delle altre attività immateriali e delle componenti reddituali derivanti dall’adozione del modello di rilevazione del fondo a copertura delle perdite per perdite attese iscritte in bilancio in sede di prima adozione dell’IFRS 9 – ha detto Rottigni -. La medesima norma introduce, altresì, una limitazione alla deducibilità delle perdite fiscali e delle eccedenze ACE sui maggiori imponibili in parola, per il periodo di imposta 2027 (al 54%). Analogo intervento è poi previsto per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2026 (al 45%), per il quale già la Legge di bilancio per il 2025 aveva disposto il differimento delle deduzioni delle menzionate quote.
Si tratta di un ulteriore differimento del recupero delle anticipazioni di imposta che si aggiunge a quanto previsto con la legge di bilancio 2025”.




























