Martedi prossimo, dopo la riunione dell’esecutivo, la Cisl dara’ finalnente il suo parere sulla manovra del governo. Sempre che nel frattempo sia stata resa disponibile la manovra nella versione definitiva e bollinata. Una valutazione “senza pregiudizi ideologici e fare sconti. Certamente si poteva fare di più ma molte scelte rispondono alle nostre richieste. Durante l’iter parlamentare ci mobiliteremo per cambiare le decisioni sbagliate”. Lo ha detto Il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra oggi a Roma all’Auditorium Seraphicum, dove ha concluso i lavori dell’Assemblea nazionale organizzativa della Fai Cisl.
“Ovviamente non è la legge di bilancio che avrebbe voluto la Cisl. Avremmo voluto maggiori dotazioni economiche, prima di tutto per salvaguardare il potere di acquisto – ha detto Sbarra -. Il sindacalista non deve inseguire i sogni, ma confrontarsi con la dura realtà, portando a casa risultati con il confronto”. La manovra, come anticipato dal governo in conferenza stampa, conta su una dotazione di 24 miliardi. “Il profilo quantitativo è limitato – ha aggiunto il leader della confederazione di Via Po’ -ma ci sono elementi positivi sotto il profilo qualitativo. Una manovra con luci e ombre, e il nostro non potrà che essere un giudizio articolato. Sbagliato dire che la manovra va cestinata tout court”.
Venendo a quelle che Sbarra ha definito luci, “è importante la proroga, con una dotazione di 10 miliardi, del taglio del cuneo contributivo per tutto il 2024. Altro elemento positivo, che è un primo segnale, è l’accorpamento delle due aliquote Irpef più basse, perché offre un primo sostegno sulla tassazione fiscale per i redditi medio-bassi. C’è di buono – prosegue Sbarra – l’aver assicurato l’indicizzazione delle pensioni per il prossimo anno, benché auspichiamo un allargamento anche alle classi che vanno oltre cinque volte il trattamento minimo”. “Ci sono poi i 5 miliardi che aiuteranno a rinnovare i contratti del pubblico impiego – ha proseguito – e i 3 miliardi, che sono un primo inizio, per il fondo del Sistema sanitario nazionale, che raggiungerà la cifra record di 136. E poi c’è 1 miliardo destinato alle famiglie, con il rafforzamento dell’assegno unico e l’ampliamento del congedo parentale”.
Ma non mancano le ombre, soprattutto sulle pensioni “perché il governo non ha superato la Fornero, come promesso, ma ha invece ha ridotto quelle poche flessibilità che c’erano di uscita. Non ci convince lo stravolgimento dell’Ape social e di Opzione donna, così come l’innalzamento da quota 103 a quota 104 per uscire dal lavoro. Allo stesso modo vanno sbloccate le assunzioni di medici e infermieri, gli eroi del covid, gratificandoli sotto il profilo economico e professionale, garantendo l’accesso al diritto alla salute a tutti i cittadini”.
Il problema di fondo, spiega Sbarra, è che si tratta di una manovra fatta in deficit. Manca la parola magica, ossia crescita, e una vera aggressione fiscale alle multinazionali, alla rendita e un serio contrasto all’evasione, per recuperare ulteriori denari.
E per quanto riguarda gli scioperi proclamati da Cgil e Uil: “noi abbiamo grande rispetto e abbiamo obiettivi comuni. La differenza – dice Sbarra – è sui giudizi che diamo dei risultati. Vedo un giudizio tranchant, tutto negativo sulla manovra. Come detto, noi registriamo luci ma anche ombre, sulle quali eserciteremo pressioni per cambiarle, anche con la mobilitazione se serve. Ma il nostro è e rimane un giudizio sindacale, non politico” ha concluso Sbarra.
Tommaso Nutarelli