Un Sergio Marchionne a’ la Renzi, quello che oggi ha intrattenuto la stampa internazionale riunita a Detroit per il salone dell’auto. Evento clou proprio l’incontro con il capo di FCA, che per l’occasione ha utilizzato toni e atteggiamenti cari al nostro presidente del Consiglio. Primo tra tutti, il vezzo di definire ‘’gufi’’ tutti coloro che osino esprimere dubbi.
E dunque, Marchionne ha esordito con un bel ‘’nel 2018 saluteremo i gufi’’, sintesi estrema per esprimere fiducia nel ‘’raggiungimento dei target finanziari del piano industriale’’. Renziana, a ben vedere, anche una certa dose di aggressività verso certi rompiscatole che non si accontentano mai: “se io per arrivare a quei numeri la’ faccio due milioni di vetture, a lei cosa gliene frega?” – ha replicato Marchionne a un giornalista che aveva espresso perplessita’ rispetto al fatto che FCA riesca effettivamente a vendere nel 2018 i 7 milioni di vetture promessi. Aggressivo anche il ‘’cretini’’ indirizzato a chi commentava la perdita del 10% di valore del titolo Ferrari a pochissimi giorni dal debutto: “Parlare della reazione di Ferrari in Borsa quando c’è stato lo scorporo e la distribuzione dell’80% del capitale è da cretini”, taglia corto Marchionne.
Tornando agli obiettivi 2018, l’Ad di Fca ha spiegato che ‘’il punto non sono i volumi” di auto vendute, ma i conti: “Questa azienda è l’unica che riesce a guadagnare come mass producer”, e dunque, “i volumi non contano, non so nemmeno se lo diremo alla fine di gennaio”.
Il riferimento e’ al 27 gennaio, data in cui saranno diffusi i conti del quarto trimestre e dell’intero 2015. Marchionne, a questo proposito, ha anticipato che il 2015 si chiuderà con risultati eccezionali: ‘’sarete sorpresi’’. Quanto al 2016 appena iniziato, ci sarà ‘’un’enfasi maniacale” sui target al 2018, “portando a zero l’indebitamento di Fiat Chrysler Automobiles e utili operativi a 9 miliardi”. Marchionne ha spiegato che “abbiamo fatto più strada fino a ora di quella che ci manca per centrare gli obiettivi del piano industriale al 2018″. Obiettivi che, ha aggiunto, hanno una ‘’importanza fondamentale’’ per ‘’dare sicurezza alla società quando io non ci sarò più”. Ma per riuscirci, e’ essenziale anche ” togliersi di dosso i gufi come direbbe il presidente del Consiglio Matteo Renzi”.
E tra i gufi forse Marchionne inserisce anche Mary Barra, Ceo e presidente di General Motors, con cui FCA ha inutilmente cercato un contatto, finalizzato ad esaminare una possibile fusione ma senza alcun esito. Progetto che infatti oggi, in conferenza stampa, e’ stato seppellito: “prospettive di accordi con GM? Al momento nessuna”, ha ammesso Marchionne. Quanto a Barra, a chi gli chiedeva se si fossero fatti almeno gli auguri di Natale, l’Ad ha risposto così: “Non proprio”. Infine, rispetto al futuro, Marchionne ha scherzato su quel che farà dopo il 2018: “io e John apriremo un giornale. Lo chiameremo ‘John & Sergio Daily'”.
Nunzia Penelope