Sessantanove anni fa, l’8 agosto 1956, nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio, si consumava uno dei più gravi incidenti sul lavoro a livello mondiale: 262 minatori persero la vita a causa di un vasto incendio che si sviluppò nei cunicoli, di cui 136 erano italiani. Sul sito del disastro, come ogni anno, si celebra la commemorazione delle vittime. Alle 8:10, nel piazzale antistante l’ingresso della miniera, la campana Maria Mater Orphanorum ha scandito 262 rintocchi seguito dalla lettura dei nomi dei minatori alla presenza dei familiari delle vittime, le associazioni dei minatori italiani e la comunità italiana che vive nella zona. Per il governo italiano presenti il sottosegretario agli Affari Esteri, Giorgio Silli, e l’ambasciatrice d’Italia in Belgio, Federica Favi.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha commemorato con un messaggio “ricordo e commozione per la tragedia” nella miniera belga. “I gravi fenomeni in atto in diverse aree del mondo, da quelli climatici, ai conflitti in atto, spingono all’incremento di flussi migratori non volontari, fattori che, spesso, innescano conseguenze con significative ricadute demografiche e sociali, sulle stesse condizioni di lavoro”. L’accendo cade sulla “tutela dei lavoratori, la lotta contro ogni forma di sfruttamento restano un’urgente necessità, che risponde a princìpi di civiltà, a un dovere universale”.
“Marcinelle, come ogni altro tragico evento che ha segnato la storia dell’emigrazione italiana, evoca il dovere di promuovere la dignità del lavoro in tutte le sue manifestazioni, affinché quanto accaduto non debba ripetersi in futuro”, sottolinea Mattarella. “La Repubblica – aggiunge – è grata a tutti i connazionali che hanno recato i valori del lavoro italiano fuori dai confini nazionali, aiutando anche lo sviluppo del proprio Paese In questa giornata rinnovo ai familiari e ai cari di quanti perirono al Bois du Cazier – e in ogni altro luogo in terra straniera – sentimenti di vicinanza e partecipazione”.
Il tributo agli italiani che persero la vita a Marcinelle, ricorda il presidente della Repubblica, “si estende a tutti i lavoratori italiani deceduti in luoghi lontani dall’Italia, prevalentemente per stato di necessità, lavoratori che seppero contribuire con impegno, onestà e dedizione alla prosperità dei Paesi che li accolsero. Dal 2001, la data dell’8 agosto è riconosciuta come la Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”.
Anche la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, esprime il suo messaggio commemorativo: “Vittime dello sfruttamento, di condizioni inumane e della totale assenza di tutele. A 69 anni da quella tragedia, resta forte il dovere della memoria: sicurezza, dignità del lavoro, diritti e inclusione per chi emigra”. E anche per Fumarola è inevitabile ricordare quanto ancora la piaga dei morti sul lavoro sia terribilmente attuale: “Troppe, invisibili ‘Marcinelle’ esistono ancora nel mondo. Anche nel nostro Paese si continua a morire sul lavoro, italiani e migranti.
Assicurare ambienti salubri, diffondere la cultura della prevenzione e della partecipazione, potenziare vigilanza, ispezioni e formazione, contrastare caporalato e lavoro nero: il patto della responsabilità che chiede la Cisl inizia da qui. Costruiamolo, insieme, per guardare con fiducia al futuro”, conclude la leader della Cisl.