La ripresa del manifatturiero dell’area euro è proseguita a luglio nonostante le tensioni dovute alla Grecia, con una performance particolarmente positiva in Italia, secondo i risultati definitivi dell’indice dei responsabili degli approvvigionamenti. Sulla media delle imprese di Eurolandia, l’indicatore generale elaborato dalla società di ricerche Markit Economics ha segnato 52,4 punti a luglio, dai 52,5 di giugno ma a fronte di una lettura più debole, 52,2 punti che era stata fornita nella stima preliminare.
In questa indagine i 50 punti rappresentano la soglia limite tra crescita e calo dell’attività. Il Purchasing managers’ index (indice Pmi) relativo alle aziende del manifatturieo in Italia si è salito a 55,3 punti, massimo dall’aprile del 2011, dai 54,1 punti di giugno. Si tratta del sesto miglioramento consecutivo e secondo Markit non è altro che la conseguenza dei crescenti livelli degli ordini presso le imprese manifatturiere.
Le imprese campione hanno imputato i progressi sia al mercato nazionale che all’estero. Intanto il tasso di creazione occupazionale è stato leggermente più lento rispetto ai picchi registrati a maggio e giugno, ma comunque tra quelli più veloci osservati durante gli ultimi 15 anni. E secondo i tecnici che curano l’indagine il periodo marzo-luglio ha segnato mla migliore fase di assunzioni nel manifatturiero della Penisola da 15 anni a questa parte.
Da rilevare come l’incremento sia stato “particolarmente elevato – secondo Phil Smith, economista di Markit – nel settore dei beni d’investimento”. E si tratta di una voce cruciale per le prospettive di ripresa. “La produzione sta aumentando in tutti i fronti. Allo stesso tempo, le imprese manifatturiere stanno assumendo più personale a tasso sostenuto e in particolare l’ultima ondata di assunzioni, tra marzo e luglio, è stata la migliore mai osservata in 15 anni”, ha aggiunto Smith.
Guardando al dato medio dell’area euro, secondo Markit è sostanzialmente analogo a quello di giugno che era stato il più elevato da 10 mesi. La produzione è stata stimolata dalla migliore affluenza dei nuovi ordini ricevuti sia dal mercato nazionale che da quello estero. Intanto l’occupazione è aumenta per l’undicesimo mese consecutivo, a causa della continua crescita della produzione nel settore e al leggero aumento del lavoro inevaso.
Secondo il capo economista di Markit Chris Williamson, “nonostante la crisi del debito greco, luglio ha mostrato incoraggianti segnali di ripresa”. In Grecia invece “il Pmi ha segnalato la contrazione maggiore mai osservata durante i 16 anni di storia dell’indagine, mostrando chiaramente come la recessione del paese si sia intensificata notevolmente durante il secondo trimestre”.
“Nonostante abbia retto bene durante i mesi precedenti, rimane modesto il tasso generale di crescita della regione, mostrando una crescita annuale di circa il 2 per cento. La Francia, l’unica nazione oltre la Grecia che ha osservato un peggioramento delle condizioni operative a luglio, scivola nuovamente in territorio di contrazione. Inoltre – conclude Williamson – la crescita fiacca in Germania continua a rallentare la crescita generale della regione”.