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Maturità, studenti ancora in piazza: sit-in al Ministero

redazione
Febbraio11/ 2022

Nuovo venerdì di protesta per il mondo studentesco delle scuole superiori contro il prossimo esame di Maturità. Nella bozza di ordinanza inviata alle commissioni parlamentari per il parere richiesto dalla legge, il ministro Bianchi, dopo l’incontro di martedì con le Consulte degli studenti (che non partecipano alle proteste di piazza), ha fatto un passo avanti verso le richieste dei giovani, stabilendo che le prove d’esame varranno meno nel conteggio totale. Si passa, nella bozza, da 60 a 50 punti: i due scritti 15 punti ciascuno, l’orale 20 e salgono da 40 a 50 i crediti del triennio. Nessun passo indietro però sull’impianto dei due scritti, l’aspetto più criticato dagli studenti, anche se la seconda prova non sarà più preparata da ogni singola commissione, ma a livello d’istituto.

Oggi, quindi gli studenti tornano a manifestare in varie città, appuntamenti che erano stati comunque annunciati da giorni, anche prima che Bianchi incontrasse le Consulte. L’evento principale è atteso a Roma, con un sit-in della Rete degli Studenti Medi al Ministero dell’Istruzione dalle ore 16. “Bianchi ora devi ascoltarci”, è lo slogan dell’iniziativa: “Dopo la mobilitazione di venerdì 4 febbraio che ha portato in piazza 100mila studenti e studentesse in tutta Italia, il Ministero non si decide a fare passi indietro. Continuiamo a mobilitarci, la lotta non si ferma.
Bianchi ascoltaci, gli immaturi siete voi”, dice la Rete.

In altre città d’Italia, invece, a guidare le proteste sarà l’Unione degli Studenti: sono previsti cortei, presidi e assemblee a Milano, Crema, Brescia, Pescara, L’Aquila, Ortona, Lanciano, Perugia, Campobasso, Udine, Novara. Mobilitazioni queste non solo contro la Maturità, ma anche contro l’alternanza scuola-lavoro e “la violenza delle piazze delle scorse settimane. Vogliamo che venga ritirata la direttiva della Lamorgese rispetto alla libertà dei comitati dell`ordine e la sicurezza, che le azioni di repressione istituzionali, come le sospensioni per le occupazioni, siano combattute e codici identificativi per le forze dell`ordine. Non accetteremo incontri vuoti né false promesse. Agli studenti non basta più l’ascolto, servono risposte. Dalle occupazioni rilanciamo gli Stati Generali della scuola, dal 18 al 20 febbraio a Roma, un momento storico di dibattito assieme a realtà politiche e sociali, di rivoluzione dell’intero sistema scolastico del nostro paese”, spiega l’UdS.

E.G.

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