Domenica 14 ottobre si è tenuta a Torino la cinquantasettesima giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, celebrata dall’Anmil. Pietro Mercandelli, presidente dell’Associazione, quale giudizio si sente di dare sull’iniziativa?
Positivo. Da sempre è un momento che si svolge su tutto il territorio, riconosciuto anche dalle istituzioni, per ricordare i morti sul lavoro. Questo resta il punto centrale. Ma stavolta è stata anche l’occasione per analizzare lo scenario attuale in tema di tutele e per ricordare al ministro Damiano le nostre rivendicazioni.
In particolare?
Siamo preoccupati perché la Finanziaria esclude totalmente le vittime del lavoro e abbiamo sollecitato l’azione di Governo e Parlamento. L’ultimo Consiglio dei ministri, per la verità, ha approvato un provvedimento che porterà 50 milioni di euro nel 2008 per adeguare le tabelle sul danno biologico, che sono ancora ferme al 2000.
Quindi in questo caso il giudizio è positivo.
Sì, ma ora è necessario rendere strutturale questa situazione.
Adesso cosa chiedete al Governo?
Lavoriamo soprattutto su tre temi. Bisogna eliminare subito il divieto di cumulo delle prestazioni Inail e Inps, perché attualmente l’infortunato incassa solo la rendita Inps e non può accedere alla pensione per i contributi versati all’Inail. Anche sul nodo dell’assegno personale continuativo, la situazione va rivista: le cifre devono essere adeguate ai bisogni reali delle persone.
E il terzo?
Riguarda il reinserimento delle vittime. E’ fondamentale favorire il rientro degli infortunati nel sistema produttivo, che oggi praticamente non esiste.
Resta in piedi la protesta contro la Finanziaria?
Siamo in attesa. Dopo le nuove misure del Consiglio dei ministri, vedremo come si evolve la situazione e decideremo di conseguenza. Per ora lo stato di agitazione non è stato ancora smantellato, aspettiamo di conoscere meglio la linea del Governo.
Emanuele Di Nicola



























