“Con un colpo di mano il governo, attraverso il Decreto Legge Energia, supera due norme dello Stato, condannando 1.500 lavoratori a perdere l’occupazione nei prossimi mesi”. Lo denuncia in una nota la Slc-Cgil dopo che il DL Energia (Decreto-Legge n. 181/2023) nel testo definitivo varato dal Governo ha di fatto superato la norma di dignità che era stata approvata lo scorso luglio a tutela di 1.500 addetti delle attività di customer care del mercato energetico tutelato.
Per questo motivo, Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil hanno indetto uno sciopero di tutte le lavoratrici e dei lavoratori operanti in attività di customer care per attività energetiche del mercato tutelato a partire da lunedì 11 dicembre per l’intero turno. A livello territoriale, le organizzazioni sindacali declineranno forme e modalità di svolgimento della protesta che vedrà, contemporaneamente, iniziative di mobilitazione a sostegno della rivendicazione sindacale, attraverso ampio coinvolgimento delle istituzioni locali e delle rispettive deputazioni parlamentari.
“Le preoccupazioni che le organizzazioni sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil avevano denunciato nei giorni scorsi hanno trovato perciò conferma”, prosegue la nota della Slc-Cgil, che spiega come “attraverso una proficua opera di concertazione tra sindacato e parlamentari dell’attuale maggioranza si era invece messo al riparo il futuro occupazionale di 1.500 addetti, nella transizione tra il mercato tutelato ed il mercato libero del settore energia. L’art.36 ter della L.85 del 3 luglio 2023 prevede l’applicazione della clausola sociale a garanzia dei perimetri occupazionali nel settore customer care, così come previsto dalla L.11/2016”.
“Impediremo questo dramma occupazionale perpetrato dallo Stato – promette Daniele Carchidi di Slc – mettendo in campo, da subito, ogni azione di contrasto, e valutando anche le iniziative popolari previste dalla Costituzione. Il decreto è iniquo e scellerato nei confronti dei lavoratori – conclude – mentre favorisce aziende miliardarie ed extraprofitti stellari. I 1500 addetti non meritano questo trattamento dopo che per anni, anche in piena pandemia, hanno assistito la clientela delle grandi compagnie energetiche”.
e.m.