Si tenuto oggi a Caserta lo sciopero dei metalmeccanici proclamato da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil per chiedere il rilancio del lavoro e dell’occupazione nella provincia. Il corteo di oltre 2.000 lavoratori ha attraverso le strade della città campana fino a piazza Piazza Dante dove si è tenuto il comizio dei lavoratori delle aziende in crisi del territorio casertano.
Pesa l’assenza delle istituzioni locali e, in particolare, il “disinteresse” di Confindustria per la crisi in atto sul territorio. “Dove stanno gli imprenditori? C’è bisogno di responsabilità e impegno in questa terra da parte di tutti e non vedo in Confindustria questa attenzione e interesse”, ha dichiarato il segretario generale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, presente alla mobilitazione. “In che Paese siamo dove la politica si disinteressa del lavoro e delle persone? Noi siamo vicini e continueremo ad essere vicini ai lavoratori a sostenere la lotta per il lavoro”.
Sono oltre 10mila i lavoratori del territorio coinvolti in varie vertenze e crisi da anni irrisolte, tra cui Soflab, Jabil, Firema, Orefice, Whirlpool, PCGA ( ex-Magneti Marelli) Snop, Proma a cui si sommano tutte le altre realtà dell’indotto casertano e le aziende campane. In particolare, sulla vertenza Jabil per la quale ieri, 12 giugno, si è tenuto un vertice al MIMIT, Uliano ha definito “irresponsabile” l’atteggiamento aziendale “che ha preso commesse dalle aziende che ha acquisito per poi chiuderle tutte. E ora vuole farlo anche qui a Marcianise dopo averlo fatto in tutto il Paese. Il governo del nostro Paese deve pretendere dalla multinazionale risposte industriali precise e assumersi la responsabilità sociale”.
Stesso ragionamento per la Soflab, in cui “si sta consumando una vero e proprio danno ai lavoratori, al territorio e allo Stato. Chiederemo al Governo di verificare tutte le responsabilità, anche quelle legali, su tutta l’operazione. Per Softlab serve una soluzione industriale e lavorativa”. E rivolgendosi al governatore della Campania, Vincenzo De Luca: “Diciamo al governatore che le sfilate a Roma le faccia con i lavoratori metalmeccanici e ci dia una mano, per investire in questa terra e rilanciare il lavoro.
“Il nostro Paese – conclude il leader della Fim-Cisl – è povero di industrie elettroniche, qui a Caserta abbiamo molte aziende di questo settore e lavoratori specializzati vanno sostenute con investimenti e rilancio dell’occupazione”.
“Oggi Caserta sta dimostrando di essere la capitale della dignità nel Mezzogiorno delle persone di chi per vivere deve lavorare. Siamo qui perché vogliamo affermare il diritto al lavoro. Le metalmeccaniche e i metalmeccanici oggi stanno scioperando a Caserta per difendere il lavoro e l’industria. Al Sud servono investimenti per la scuola, l’università, la sanità e il lavoro”. Ad affermarlo è il segretario generale della Fiom, Michele De Palma. “Chiediamo al Governo e alla Regione Campania di agire per scongiurare il rischio di cancellazione dell’elettronica da questo territorio – prosegue -. I lavoratori sono stati vittime delle speculazioni e le Istituzioni sono rimaste a guardare”.
Il problema, però, è che in tutto il Mezzogiorno c’è il rischio di desertificazione industriale. “Dopo Caserta dobbiamo costruire un’iniziativa nazionale unitaria per rivendicare il diritto al lavoro industriale nel Mezzogiorno – aggiunge De Palma – perché il lavoro è l’unico vero antidoto alla criminalità. Metteremo in campo, insieme con Fim e Uilm, tutti gli strumenti democratici necessari per sostenere la lotta per la dignità e il lavoro dei metalmeccanici del Sud del nostro Paese. Lottiamo per il lavoro, la legalità, il salario e la dignità”.
e.m.