“Penso che sulla rappresentanza e sulla contrattazione sia importante l’autonomia delle parti sociali, e il governo lo ha dimostrato con il Jobs act, non intervenendo sul salario minimo. Questa attenzione non vuol dire che non si debba fare una legge sulle rappresentanze sindacali”. Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, intervenendo a Torino a un convegno sulla rappresentanza, promosso dall’Unione industriale, in occasione della celebrazione dei 110 anni della fondazione.
Secondo Nannicini si dovrebbe iniziare a parlare di come si vogliono modernizzare le relazioni industriali. “È importante spostare il baricentro verso la contrattazione di secondo livello, perché è lì che ci deve essere lo scambio virtuoso tra produttività e salari”. Secondo il sottosegretario è necessaria l’esigibilità dei contratti. “Se questo strumento deve funzionare e se su questo strumento vogliamo investire risorse anche sul piano fiscale, deve essere chiaro chi firma per chi, chi rappresenta chi: il contratto deve essere esigibile, altrimenti abbiamo uno strumento spuntato”, ha spiegato Nannicini. “Il governo – ha concluso il sottosegretario – ha bisogno di rappresentanze forti, di corpi intermedi forti”.


























