Settimana incandescente sia sul fronte politico sia su quello sindacale. Il clou avrebbe dovuto essere la presentazione ufficiale del jobsact di Matteo Renzi alla direzione Pd, convocata giovedì 16 gennaio. Tuttavia, il documento non ha ancora visto la luce, così come ancora non è stata definita la proposta dei democratici per la nuova legge elettorale. Il dibattito nella direzione si è concentrato piuttosto sulle polemiche tra il segretario del Pd e il governo: Renzi, con la consueta e ruvida franchezza, ha imputato a Letta “dieci mesi di fallimenti”, sollecitando per l’ennesima volta un cambio di passo. Ma un altro argomento di polemiche interne è l’incontro programmato dallo stesso Renzi con Silvio Berlusconi, per discutere la legge elettorale. Il segretario rivendica il dovere di aprire il confronto sulla riforma con tutti gli schieramenti, incluso il leader di un partito del peso di Forza Italia, ma non manca chi legge in questa apertura i prodromi di un ennesimo “inciucio”. A questi temi di fondo si è poi sommato il “caso Nunzia De Girolamo” (esploso per via di alcune intercettazioni che hanno come protagonista il ministro dell’Agricoltura) con il risultato di indebolite ulteriormente l’esecutivo e far ritenere sempre più probabile un rimpasto di governo.
Tornando ai temi del lavoro, anche se il jobsact non è ancora stato definito compiutamente ha già ottenuto un primo risultato positivo, e cioè aver costretto tutte le forze politiche a occuparsi del lavoro. Anche il Ncd di Agelino Alfano ha infatti presentato un proprio decalogo per il lavoro (che il diario pubblica integralmente) curato dall’ex ministro Maurizio Sacconi; inutile dire che le suggestioni proposte vanno in direzione contraria rispetto a quelle del Pd.
Se il fronte politico fa scintille, anche nel sindacato non si scherza. Stavolta, però, la partita è tutta interna alla Cgil, e il terreno di gioco è il regolamento attuativo per la rappresentanza, firmato dalla confederazione e contestato dalla Fiom. Maurizio Landini ha chiesto a Susanna Camusso di ritirare la firma, in quanto l’accordo favorirebbe le intese separate che escluderebbero la Fiom, sul modello Pomigliano; ma la segretaria difende le proprie decisioni e respinge ogni accusa. Le motivazioni della Cgil sono rappresentate dettagliatamente in due documenti che il Diario pubblica integralmente: il primo è una sorta di tavola sinottica che evidenzia come il recente accordo sia “figlio diretto” delle due precedenti intese del 28 giugno 2011 e del 31 maggio 2013, il secondo è una lunga lettera con cui la segreteria confederale risponde alla Rsa Fiom di Pomigliano, che ha mosso le stesse contestazioni di Landini. Nella lettera, la Cgil sostiene che proprio grazie all’intesa “si determinano le condizioni affinché aziende e governi non possano più scegliere gli interlocutori a loro più graditi con cui fare contratti, ma debbano rispettare la rappresentanza certificata delle organizzazioni sindacali data da due parametri congiunti: il numero degli iscritti e il voto dei lavoratori per le elezioni delle Rsu”. Secondo la Cgil, “il regolamento raggiunto misura e dà trasparenza alla rappresentanza, vincola le decisioni al voto dei lavoratori, impedisce che un’organizzazione rappresentativa possa essere esclusa”. Tuttavia, giovedì 16 il Comitato centrale della Fiom ha approvato un documento molto critico, e lo stesso Maurizio Landini, intervenendo al Direttivo della Cgil, ha affermato che se non sarà previsto il voto dei lavoratori la Fiom non considererà vincolante l’intesa sulla rappresentanza: “Se è un modo per ridurre l’autonomia delle categorie, noi non ci stiamo”. Un vero e proprio ultimatum, dunque, che potrebbe rendere la frattura difficilmente sanabile. Resta da capire se questo potrà avere conseguenze sul congresso confederale, il cui iter si avvia in questi giorni e che, fin qui, si prospettava come unitario.
Assolutamente compatte nel dire sì all’intesa sulla rappresentanza sono invece le altre due confederazioni Cisl e Uil. Il Diario ha intervistato la segretaria confederale di Via Po Anna Maria Furlan, che parla di “svolta epocale nelle relazioni industriali” e spiega i motivi per cui l’accordo “rappresenta un esempio di trasparenza valido per tutto il paese, politica compresa”.
Ma il panorama sindacale della settimana si conclude con un colpo di scena: il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ha annunciato che non si ricandiderà alla guida della confederazione. Angeletti era arrivato al vertice nel 2000, succedendo a Pietro Larizza. Dopo ben 14 anni, dunque, a Via Lucullo arriverà un nuovo segretario. Il cui nome, come da tradizione, sarà indicato dal segretario uscente.
Contrattazione
Confindustria e Cgil Cisl e Uil hanno raggiunto l’accordo sul regolamento di attuazione del protocollo d’intesa del 31 maggio 2013. Nel settore Turismo sono ripresi i negoziati per il contratto nazionale, che riguarda un milione e mezzo di addetti. E ancora, raggiunto l’accordo nel settore dei Lapidei per il nuovo contratto nazionale.
Opinioni
In un articolo di Maurizio Ricci, il report di Goldman Sachs su profitti e salari, mentre Roberto Polillo analizza i nodi da sciogliere nel comparto sanità.
Interviste
Anna Maria Furlan, segretaria confederale Cisl, spiega per quale motivo l’accordo sulla rappresentanza rappresenta un esempio per tutto il paese.
Alfredo Pasquali, assistente per le relazioni industriali del presidente di Confindustria Energia, illustra i punti più innovativi del nuovo contratto nazionale del comparto gas-acqua. Infine, il segretario generale della Cisl Fp, Giovanni Faverin, risponde a Il Diario del lavoro in merito alle linee guida lanciate dai sindacati per chiedere un nuovo contratto nazionale, bloccato da 5 anni.
Documentazione
Speciale Rappresentanza: oltre al testo integrale del regolamento d’attuazione firmato dalle parti sociali il 10 gennaio scorso, sul Diario potrete trovare il testo comparato, elaborato dalla Cgil, relativo alle intese del 28 giugno 2011, 31 maggio 2013 e 10 gennaio 2014; la lettera inviata dalla segreteria di Corso Italia alle Rsa di Pomigliano; il documento approvato dal Comitato Centrale Fiom che contesta l’intesa.
Inoltre, pubblichiamo la piattaforma 2014 elaborata dai sindacati per la riforma del Pubblico Impiego, il testo dell’ipotesi dell’accordo per il rinnovo del contratto gas-acqua e quello del rinnovo dei Lapidei. Infine, sul diario potrete trovare il “Decalogo” per il lavoro del Ncd.