Le imprese che decidono di delocalizzare la produzione all’estero, riducendo l’attività in Italia, perderanno il credito d’imposta per le assunzioni a tempo indeterminato di personale qualificato. Lo stabilisce un emendamento della Lega Nord al decreto sviluppo approvato dalle commissioni Attività produttive e Finanze della Camera.
Il credito d’imposta previsto dal provvedimento è del 35%, fino a un massimo di 200mila euro all’anno. La modifica approvata prevede quindi che il beneficio salta “se l’impresa beneficiaria delocalizza all’estero riducendo le attività produttive in Italia per i tre anni successivi il periodo d’imposta in cui si è usufruito” del bonus.
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