Il comparto hi-tech negli Usa continua a perdere colpi dal punto di vista occupazionale, al punto da aver tagliato negli ultimi due anni ben 560.000 posti di lavoro e di non essere più al primo posto fra i settori che assorbono il maggior numero di addetti.
È quanto scrive il Financial Times, citando a sua volta le statistiche diffuse dall’ American Electronics Association. Il numero di persone occupate nel comparto tecnologico, infatti, è sceso del 10% nel dicembre dello scorso anno, a quota 5,1 milioni contro i 5,7 milioni del gennaio 2001. A questo punto, l’ hi-tech è stato scavalcato, nella graduatoria relativa ai settori che occupano più addetti, dall’ alimentare e dai trasporti.
Le perdite occupazionali nella new economy in parte sono dovute alla recessione attraversata dall’ economia a stelle e strisce, ma risentono anche del fatto che molte aziende hanno deciso di trasferire all’ estero l’ attività.
L’ industria tecnologica statunitense non è riuscita ad aumentare il livello occupazionale dal mese di febbraio del 2001, quando venne raggiunto il record di 5,72 mln di addetti nel comparto. La persistente, continua erosione di posti di lavoro – ha rilevato il presidente dell’ Associazione di categoria, William Archey – non indica almeno nel breve periodo alcun cambiamento di questa tendenza negativa.
Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali
Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu