Fim, Uilm e Fismic aspettano oggi dalla Fiat un testo definitivo per l’ex Bertone, da sottoporre al giudizio dei lavoratori. “Se ricalcherà gli accordi di Mirafiori e Pomigliano, la nostra opinione è del tutto prevedibil”, afferma Federico Bellono, segretario generale della Fiom torinese.
L’incontro tra azienda e sindacati, richiesto dai sindacati del sì, è fissato alle 14,30 presso l’Unione Industriale di Torino, mentre questa mattina è in corso una riunione sul monteore dei permessi sindacali e sui programmi produttivi della Sevel Val di Sangro. L’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, lunedì ha posto un ultimatum: accordo entro pochi giorni o l’investimento per produrre la Maserati nella carrozzeria Bertone salta. E ha anche detto che non ci possono essere “due Stati nella Fiat, a proposito della possibilità di un’intesa diversa da quella raggiunta per gli altri stabilimenti. Martedì il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, che ha incontrato la rsu, ha presentata una proposta di mediazione ma è difficile che la Fiat ne tenga conto.
“L’azienda – afferma Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic – ci presenti un testo che ci permetta di fare chiarezza conclusiva nel rapporto con i lavoratori. Il tentativo di Chiamparino è sbagliato e tardivo perché tiene conto solo di una delle parti in campo. Il testo deve essere identico a quelli di Mirafiori e Pomigliano, sarebbe incomprensibile il contrario”. «”i aspettiamo un testo definitivo – spiega Claudio Chiarle, numero uno della Fim torinese – su cui fare il referendum. È ora che ci sia chiarezza e si passi la parola ai lavoratori. La proposta di Chiamparino è lodevole, ma impercorribile”.
“Non c’è particolare motivo per essere ottimisti. Vediamo cosa succede”, dice Bellono. (LF)
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