Oltre 200 operai della ditta che si occupano delle pulizie del tribunale civile e penale di Roma il 10 novembre non hanno ricevuto lo stipendio e da allora sono in stato di agitazione. “In pratica non puliamo i corridoi, le scale, gli androni e non svuotiamo i cestini. I bagni e le aule di udienza invece le puliamo”, spiega una rappresentante sindacale della Cisl-Fisascat.
Il mancato accredito delle retribuzioni, secondo quanto spiegato dagli stessi addetti, sarebbe dovuto in base a quanto comunicato dai responsabili dell’impresa, ai pagamenti che non arrivano dal ministero della giustizia. “Per quanto sappiamo la situazione è la stessa anche al ministero della marina e dell’aeronautica”.
La stessa situazione si verificò due estati fa. “Poi tutto si risolse. Anche se per alcune settimane, per andare avanti, ho dovuto chiedere i soldi a mio padre che è in pensione”, aggiunge un operaio di 52 anni. Martedì scorso c’è stata una manifestazione davanti alla sede della Cassazione, “ma non se ne è accorto nessuno”. Il guaio – si sottolinea – “è che l’azienda non ci dice nulla perché il ministero non paga i conti”.