“Siamo giunti alla fine del primo semestre e il bilancio delle vittime sul lavoro è inaccettabile: si contano già 502 decessi, 33 in più dello scorso anno (+7%).”Così Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, anticipa i tratti principali dell’ultima indagine elaborata dal proprio team di esperti.
“Andando ad analizzare il dato più nel dettaglio – prosegue Rossato – , a fronte di una sostanziale invarianza degli infortuni mortali avvenuti in occasione di lavoro, si registra un aumento del 33% degli infortuni in itinere. Ma anche escludendo questi ultimi dalle statistiche, ben sette regioni sono in zona rossa e altre cinque in zona arancione. Ancora una volta i dati ci dicono che non riusciamo a ridurre il numero degli infortuni mortali sul lavoro, una piaga che si mantiene su valori sempre simili negli ultimi anni”.
Le regioni in zona rossa che giugno 2025 hanno avuto un’incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 15,1 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori) sono: Basilicata, Umbria, Trentino-Alto Adige, Sicilia, Puglia, Abruzzo e Campania. In zona arancione: Calabria, Valle d’Aosta, Veneto, Liguria e Piemonte. In zona gialla: Toscana, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Lombardia, Sardegna ed Emilia-Romagna. In zona bianca: Molise e Lazio.